(Il Romanista - C. Zucchelli) - Una Roma ancora non al meglio. Ma una Roma che cerca il gioco e, molto spesso, lo trova. A dispetto di avversari modesti, i miglioramenti ci sono e si vedono. E non solo nel risultato, che pure è positivo (1-0, gol vittoria di Viviani).
rassegna stampa roma
Viviani gol, Bojan applausi
(Il Romanista – C. Zucchelli) – Una Roma ancora non al meglio. Ma una Roma che cerca il gioco e, molto spesso, lo trova. A dispetto di avversari modesti, i miglioramenti ci sono e si vedono. E non solo nel risultato, che pure è...
Ma anche nell’atteggiamento, negli schemi, nella voglia di mettere in pratica tutto quello provato e riprovato in allenamento. La Roma torna da Budapest dopo aver battuto il Vasas con la consapevolezza di dover lavorare ancora molto, ma anche con la fiducia di chi sa di aver intrapreso, dal 12 luglio, la strada giusta. Maglia nera, riscaldamento intenso (con tanto di conetti in campo per mantenere le posizioni), avversari scarsi tecnicamente ma che fanno sentire i tacchetti, Roma che scende in campo per la prima volta con Heinze in difesa e, soprattutto, Bojan Krkic in attacco. È lui l’osservato speciale a Budapest, è lui che illumina la partita - soprattutto nel primo tempo - con un paio di giocate che strappano applausi. Ai suoi compagni - Borriello in particolare - agli spettatori dello stadio e anche ai tifosi a casa, che si gustano il debutto dell’ex giocatore del Barcellona. Parte da sinistra, si accentra spesso, tira, scambia il pallone con lo stesso Borriello e con Totti, i due compagni nel reparto d’attacco. A centrocampo Luis Enrique schiera De Rossi centrale con ai lati Greco e Perrotta. In difesa, davanti a Lobont in porta, ci sono Cicinho a destra, José Angel a sinistra e Cassetti e Heinze al centro.
Gli schemi dell’allenatore spagnolo si intravedono fin dai primi minuti: tanto possesso palla, difensori centrali larghi, terzini che spingono tanto e De Rossi che, quando la Roma attacca, rimane a protezione della difesa. Difesa che contro il Vasas non è quasi mai impegnata: il pallino del gioco lo ha la Roma, al quarto d’ora per la prima volta si vede Bojan che punta e supera due avversari in area di rigore, poi passa al centro dove però un difensore anticipa Borriello. Qualche minuto dopo tocca a Greco farsi vedere tentando dalla lunga distanza, con portiere ungherese bravo a togliere il pallone dalla porta: il numero 23 ci riproverà qualche minuto più tardi, ma anche in questo caso sarà costretto a fare i conti con Ilizi. Ad illuminare, come detto, il primo tempo, la stella di Bojan che al 27’ defilato sulla fascia salta un uomo e tenta il tiro a giro. Il pallone, con il portiere battuto, si stampa sulla traversa. Applausi. La ripresa si apre con l’arbitro costretto a riprendere gli organizzatori per il volume della musica troppo alto e con i soliti cambi decisi da Luis Enrique: il tridente d’attacco resta confermato, in porta Curci sostituisce Lobont, Brighi va a fare il centrale con Cassetti al posto di Heinze, a destra va Rosi, a sinistra confermato José Angel. A centrocampo resta Perrotta, entrano Viviani (centrale) e Pizarro. I ritmi sono blandi, succede poco o nulla, a parte un bel passaggio filtrante di Totti per Bojan che, da posizione defilata, sfiora il palo. Luis ricambia tutto di nuovo: Crescenzi va al centro, Taddei a sinistra, Simplicio sostituisce Perrotta a centrocampo, in attacco Verre centrale con Caprari e Okaka ai lati. Fino al 24’ non accade praticamente nulla, poi ci pensa Viviani, con un destro da fermo da 30 metri, a sorprendere tutti - portiere avversario in primis - e a sbloccare il risultato. Proprio lui, proprio il giocatore che Luis Enrique alla vigilia aveva indicato come «quello che fin qui mi ha sorpreso di più». Passano neanche cinque minuti e Caprari prova, sempre col destro accentrandosi dopo essere partito dalla fascia, a imitare il compagno di Primavera ma Ilizi gli dice di no. Ci prova anche Okaka, che va via di forza a un avversario ma poi non inquadra bene la porta e poi prende anche una traversa (ma l’arbitro aveva segnalato il fuorigioco). Anche Rosi cerca gloria in area col sinistro, ma anche a lui il portiere ungherese nega la gioia del raddoppio. Finisce così, 0-1 e tutti a casa. I lavori proseguono, i miglioramenti anche. E giorno dopo giorno la fiducia aumenta
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