(Gazzetta dello Sport - R.Palombo) Difficile dire quanto possa entrarci la task force annunciata da Lotito. L’effetto, per quel che si è visto, è stato quello di mandare in tilt l’arbitro Romeo e, per la gioia dell’incredulo Palermo, la Roma. Senza rapporti di causa ed effetto.
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Usa e getta. L’arbitro fa danni. La Roma spreca e il Palermo gode
(Gazzetta dello Sport – R.Palombo) Difficile dire quanto possa entrarci la task force annunciata da Lotito. L’effetto, per quel che si è visto, è stato quello di mandare in tilt l’arbitro Romeo e, per la gioia dell’incredulo Palermo,...
Perché le stupidaggini del direttore di gara, tra rigori visti e non visti, che c’erano o che non c’erano, c’azzecca assai poco col suicidio perfetto di una squadra che non poteva trovare modo peggiore per festeggiare l’arrivo dei nuovi padroni americani. A Boston, come minimo, saranno inorriditi di fronte a questo 2-3 che butta fuori i giallorossi dalla corsa Champions e anzi, se la semifinale di coppa Italia martedì con l’Inter non aiuta, rischia di porli addirittura fuori dall’Europa League. Dal botta e risposta su rigore nel primo tempo firmato Totti (204, a un solo passo da Baggio) e Pinilla (migliore in campo), alla liquefazione fisica di una Roma che dopo un’ora ne aveva ormai abbastanza, come le è accaduto spesso in questa sciagurata stagione, il passo è stato brevissimo. Così, con la complicità tattica di Montella e con quella ben più grave dello svogliato Vucinic capace di sbagliare allo scoccar dell’ora il più facile dei gol, la Roma si è inabissata in un finale di partita dove gli spazi per le ripartenze del giovane (e in alcune circostanze apparentemente arrendevole) Palermo sono diventati praterie.
L’eccessiva leziosità di Pastore non è bastata a frenare Hernandez, due volte a segno in sei minuti su doppio assist di Pinilla. Quando Vucinic ha finalmente fatto centro sotto un diluvio di fischi, era ormai troppo tardi. Oh Romeo, Romeo Meglio che Giulietta non veda. Il rigore che Pinilla guadagna dopo due minuti causa gamba tenuta larga e alta da Burdisso è il più netto, ma l'arbitro veronese e il suo aiutante Rossomando, più colpevole di lui, non vedono. Quello pizzicato per trattenuta di Bacinovic su Menez imbeccato da Totti ci sta, anche se naturalmente sfigura al cospetto dell’episodio precedente. In compenso, nel vero senso della parola, il penalty che Romeo concede sulla maldestra rovesciata di Pinilla, con Burdisso che alle sue spalle si limita a osservare lo sfortunato tentativo, è un regalo che lo stesso Pinilla non rifiuta. Nella ripresa, sull’ 1-2, sfuggirà anche una mano galeotta di Migliaccio su controllo di Vucinic. Più che di una task force, caro Lotito, qui c’è bisogno di un bel paio di occhiali. Rossi vs Montella Per l’esperto Delio Rossi è come tornare a vincere il derby. La difesa del Palermo, da ieri sera la più battuta del campionato, sembra in condizione di prendere un’altra imbarcata di gol, ma il contestatissimo Menez se ne mangia tre, Sirigu para ben oltre l’ordinaria amministrazione, e Montella ha un’idea più incomprensibile che meravigliosa: in un match da vincere a tutti i costi, Vucinic e Borriello, per la prima volta dopo 42 partite (coppe incluse) vengono fatti accomodare tutti e due in panchina. Entreranno a rate sull’ 1-1 e dunque, soprattutto Vucinic, vanno assolutamente considerati quali corresponsabili del harakiri. Ma, caro Vincenzino, non era questa la partita e l’avversario con cui pensare di rinunciare ai goleador pur di piazzare Rosi e Taddei sulle fasce per contenere Balzaretti e Cassani. Due terzini.
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