(Il Messaggero – R.Dimito) Inizia il conto alla rovescia per la vendita della As Roma. Il giorno x è fissato per il 31 gennaio con la presentazione delle offerte finali. Unicredit, che allo stato ritiene questa data rigida, prova a stringere i negoziati coi potenziali acquirenti.
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Unicredit vuole stringere
(Il Messaggero – R.Dimito) Inizia il conto alla rovescia per la vendita della As Roma. Il giorno x è fissato per il 31 gennaio con la presentazione delle offerte finali. Unicredit, che allo stato ritiene questa data rigida, prova a stringere i...
Tre quelli rimasti in gara, anche se uno sarebbe quello su cui piazza Cordusio gioca le sue carte: il gruppo americano.
I banchieri milanesi, assieme all’advisor Rothschild, tra la fine di questa settimana e la prossima stanno organizzando gli incontri diretti coi pretendenti. Ieri, intanto, si sarebbe svolta una nuova riunione del collegio arbitrale presieduto da Cesare Ruperto, davanti al quale a fine luglio fu raggiunto l’accordo definitivo con Rosella Sensi relativo alla ristrutturazione del debito di Italpetroli: 325 milioni nei confronti di Unicredit, altri 90 milioni verso Mps.
La procedura arbitrale fu mantenuta aperta fino all’attuazione degli accordi, tra i quali la scissione di Italpetroli mediante attribuzione di asset a due newco: in una, di proprietà della famiglia Sensi, confluiranno gli immobili per un controvalore di 30 milioni al netto di un mutuo di 10 milioni; nell’altra - Newco Roma - della partecipazione del 67% della Roma calcio detenuta tramite Roma 2000.
Le scissioni sarebbero state deliberate da Italpetroli, divenuta al 100% di proprietà di piazza Cordusio, a fine dicembre e, come prescrive il codice civile, bisogna attendere 60 giorni dall’iscrizione sul registro delle imprese, per il perfezionamento in modo da dare tempo a eventuali creditori di promuovere opposizione. Il termine dovrebbe scadere ai primi di marzo.
L’udienza del collegio arbitrale di ieri avrebbe preso atto dell’esecuzione di questi adempimenti e sarebbe stata rinviata. L’arbitrato non entra più nel merito della vendita del club giallorosso pur avendo fischiato il calcio di inizio della procedura. Che ora si sta avviando verso la conclusione, almeno questi sono gli auspici del team di Paolo Fiorentino, il vicedirettore generale di Unicredit a capo del progetto seguito in prima persona dal capo del corporate & investment banking Pier Giorgio Peluso.
Tra la fine di questa settimana (in calendario un incontro con Angelucci) e la prossima, dunque, si tireranno le fila coi tre pretendenti rimasti: il gruppo americano, il fondo di Abu Dhabi Aabar, socio di Unicredit e Angelucci.
Di questi, stando alle intenzioni manifestate fino a questo momento, Unicredit conta soprattutto sul gruppo americano sul quale vige il massimo riserbo.
Filtra però, una indicazione: sarebbe attivo nel campo dell’abbigliamento casual e si sarebbe già interessato alla squadra giallorossa. Indizi che riconducono a John J. Fisher, l’uomo d’affari californiano di San Francisco già in trattative nella primavera 2008 con Rosella Sensi, all’epoca con pieni poteri decisori sulla società. Fisher, prossimo ai 49 anni, è l’ultimogenito di Donald, fondatore di Gap e Banana Republic, due colossi dell’abbigliamento casual con un patrimonio calcolato in oltre 1,5 miliardi di dollari.
Col gruppo americano gli uomini di Unicredit stanno organizzando un vertice in modo da tentare di definire gli accordi finali. La data dell’incontro sarebbe ancora in fase di fissazione, potrebbe tenersi fra martedì e giovedì prossimo in Italia. A Roma o a Milano: in quest’ultimo caso presso la sede di Rothschild che presenzierà alla riunione assieme naturalmente ai banchieri di piazza Cordusio.
Unicredit pone due condizioni: il prezzo di acquisto del 67% detenuto da Newco Roma (51% Sensi, 49% Unicredit) almeno pari a 150 milioni - ai valori di borsa di ieri vale 143,8 milioni - e il piano industriale.
Che significa la seconda condizione? Le prospettive di rilancio della As Roma, quindi gli investimenti da fare per far sì che il club giallorosso torni a competere ai piani alti della classifica di A. Torni a diventare la Magica, il sogno dei tifosi che Unicrecit non vuol tradire. Per questo, nel caso in cui le condizioni non dovessero verificarsi, la banca si riserva di togliere dal mercato il club e gestirlo con la Sensi sino al termine del campionato.
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