(Il Messaggero) Paolo Fiorentino vola a Boston. Il vicedirettore generale di Unicredit parte stamane da Milano, accompagnato dal capo del corporate & investment bank Piergiorgio Peluso per chiudere il negoziato sulla vendita della maggioranza della Roma alla cordata di Thomas DiBenedetto.
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Unicredit a Boston Fiorentino guida la missione
(Il Messaggero) Paolo Fiorentino vola a Boston. Il vicedirettore generale di Unicredit parte stamane da Milano, accompagnato dal capo del corporate & investment bank Piergiorgio Peluso per chiudere il negoziato sulla vendita della maggioranza...
La firma è programmata per venerdì 15. Almeno questo l’obiettivo e l’auspicio da raggiungere, anche se tutto potrebbe risolversi in zona Cesarini, e magari con qualche ulteriore aggiustamento. Nella capitale dello stato del Massachusetts arriverà anche l’avvocato Roberto Cappelli dello studio Grimaldi e associati. Oggi in serata invece dovrebbe riunirsi il consiglio di Roma 2000, la società che possiede il 67% del club giallorosso ed è controllata indirettamente al 51% dalla famiglia Sensi e al 49% da piazza Cordusio: il board dovrebbe attribuire al presidente Attilio Zimatore il mandato per approvare gli accordi definitivi.
La società venditrice - di cui fa parte Rosella Sensi - quindi si attrezza in anticipo in modo da consentire al presidente di avere margini per approvare il negoziato finale. L’appuntamento fra il team di Unicredit e DiBenedetto, i rispettivi legali, al quale potrebbero prendere parte anche gli altri partner della DiBenedetto As Roma llc, sarebbe fissato nella stessa giornata di oggi presso la sede dell’imprenditore prossimo presidente della Roma calcio. I banchieri arriveranno in serata (ora italiana) quando a Boston sarà ora di colazione. E dopo un passaggio in hotel, potranno iniziare il tour de force. Dagli ultimi contatti avuto ieri da Fiorentino, DiBenedetto gli avrebbe promesso che le garanzie sulle ricapitalizzazioni previste dal piano industriali saranno esibite. Queste garanzie, attese ormai da tempo, dovranno essere evidenziate su un conto corrente presso la sede americana di Unicredit: in questo modo la banca potrà accertarsene in tempo reale. Ma le ripetute promesse fatte finora a vuoto, suscitano qualche titubanza in Unicredit che già due settimane fa, quando DiBenedetto venne a Roma per firmare, concesse un ulteriore sconto di una decina di milioni sul prezzo di acquisto del 67% della società, del marchio e del conduttore del leasing su Trigoria: 67 milioni.
L’imprenditore Usa e la banca concordarono anche di acquistare insieme la maggioranza attraverso una newco italiana di cui gli investitori esteri avranno il 60% e Unicredit il 40%. L’investimento di DiBenedetto & c ammonta a circa 40 milioni e 27 quello di piazza Cordusio. Poi ci sarà da lanciare l’opa, quindi dare esecuzione al piano industriale a 3-5 anni con aumenti di 80 milioni in due tempi. Nella newco che ha funzione di indirizzo della squadra di calcio, Unicredit avrà ruoli e poteri di controllo mentre la gestione sarà di DiBenedetto.Tra i poteri di controllo rientrano quelli di veto sugli investimenti. Questo in sintesi il contratto di compravendita e gli accordi parasociali già definiti dai legali. Ora restano gli ultimi dettagli, come le garanzie sui soldi da investire in futuro. Fiorentino li pretende: se non dovessero arrivare potrebbe trovare una soluzione di riserva.
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