rassegna stampa roma

Un'altra vita

(Il Tempo – T.Carmellini) – Era partita malissimo, sembrava quasi che il problema della nuova Roma potesse essere Francesco Totti. Quel «pigro» piombato dall’Inghilterra aveva spaccato a metà l’estate giallorossa, ipotizzando...

Redazione

(Il Tempo - T.Carmellini) - Era partita malissimo, sembrava quasi che il problema della nuova Roma potesse essere Francesco Totti. Quel «pigro» piombato dall’Inghilterra aveva spaccato a metà l’estate giallorossa, ipotizzando nuovi scenari nei quali in molti avevano già dato sentenze scontate e demagogiche: come sempre quando si parla di Totti.

Sembrava non esser previsto un posto «centrale» nel progetto americano per il capitano che oggi compie trentacinque anni: venti dei quali vissuti con la maglia della Roma addosso. E forse qualcuno aveva anche ipotizzato risparmi economici evidenti che però non avevano fatto i conti con il responso del campo. Ma proprio da quello «scontro» dialettico (monocorda perché il giocatore non ha mai replicato), Baldini e Totti sono usciti entrambi vincitori: il primo ha avuto la reazione sperata dal suo giocatore più rappresentativo che lo ha ripagato dimostrando una maturità calcistica senza pari e la voglia di rimettersi in gioco e sposare appieno il nuovo progetto. Perché sapeva bene il dg in pectore della Roma di rischiare un «linciaggio» mediatico stuzzicando l’idolo di Roma, ma neanche lui immaginava di avere una risposta così diretta e concreta sul campo che lo ha soddisfatto appieno.

Il secondo ha replicato sul campo, appunto: lì Totti ha dato le risposte che servivano, rimanendo rigorosamente in silenzio nelle settimane che hanno seguito l’esternazione di Baldini, lavorando sodo a testa bassa anche quando la società, giustamente, si è schierata al fianco di Luis Enrique. Carta bianca a un allenatore giovane e pieno di idee innovative, al quale però andava dato il tempo di capire. E il tecnico asturiano non ci ha messo molto a comprendere cosa avesse tra le mani, a consegnare proprio al capitano, giocatore che in troppi si erano sbrigati a dare più volte per finito, bollito, scoppiato, questa nuova Roma targata DiBenedetto. Certo l’asturiano è andato vicinissimo al tracollo, quei cinque minuti finali a Parma probabilmente li ricorderà per il resto della sua vita: se il diagonale di Biabiany fosse entrato adesso si parlerebbe di altro e le sirene che invocano i «minestrari» del passato avrebbero ripreso a suonare senza sosta. Fin troppo banale. Ma il calcio è una strana cosa, non è una scienza esatta, vive di esasperazioni assurde soprattutto in una città umorale come Roma e i numeri sono casuali fino a un certo punto: anzi, non lo sono affatto. Così proprio nel giorno del 35esimo compleanno del giocatore più rappresentativo, arriva l’insediamento del ventiduesimo presidente della storia giallorossa.

 Il primo con passaporto straniero: a stelle e strisce proprio come i Los Angeles Galaxy nei quali Totti sarebbe dovuto finire a «svernare» in compagnia dell’ amico Beckham. E invece no, l’alba della nuova era, culminata con un mercato pazzesco, investimenti d’altri tempi, di giovani leve e per la prima volta tutto proiettato nel futuro, avrà ancora un posto di rilievo (o centrale se vi piace di più), proprio per Francesco Totti. O almeno per il Totti visto in queste settimane, un giocatore che ha avuto la forza e il coraggio di rimettersi in discussione e rendersi indispensabile anche per questa nuova Roma. Con il modulo di Luis Enrique gioca troppo lontano dalla porta? Vero, ma l’importante era convincere Francesco che con questo sistema, nella posisizone attuale, può far girare la squadra al meglio e di fatto tornare a fare quello che ha già fatto per tanti anni in passato: mandare in porta i compagni, senza rinunciare a fare, quando serve, di testa sua. Anche qui Totti ha dimostrato intelligenza tattica ma soprattutto la maturità giusta per mettersi, autonomamente, al centro del nuovo progetto. E lo ha capito anche DiBenedetto l’imprenditore bostoniano piombato da un altro pianeta: ha intuito, vivendo la città, il gruppo e la squadra, quanto Totti sia importante per questa società e si è prestato volentieri al siparietto post-Parma. «Presidè, famose ’na foto» ha detto il capitano al numero uno giallorosso prima dell’imbarco: Tom non si è tirato indietro e nello scatto lo ha baciato sulla guancia come fosse un suo figlio maschio. Per la Roma è una nuova avventura, una rivoluzione calcistica, così come il suo capitano: per Totti la nuova vità è già iniziata.