(Corriere dello Sport - A.Maglie) All’ultimo secondo la Roma resta aggrappata alla zona Champions.
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Troppo Totti, l’Udinese s’inchina
(Corriere dello Sport – A.Maglie) All’ultimo secondo la Roma resta aggrappata alla zona Champions.
E ancora una volta deve ringraziare il suo capitano, autore di una doppietta come nel derby e come a Firenze. Perché Francesco Totti ha approfittato dell’ultima occasione disponibile, una palla rasoterra calciata da Riise dalla linea di fondo, appena dentro l’area, per regalare alla squadra giallorossa una vittoria che è parsa acquisita per buona parte della ripresa, buttata alle ortiche a tre minuti dalla scadenza naturale del tempo quando Corradi ha messo Di Natale nella condizione di «bruciare » Doni (approfittando della solita amnesia difensiva) e che è ritornata concreta quando Damato aveva già il fischietto tra le labbra per decretare la conclusione delle danze (la palla non è stata nemmeno riportata al centro del campo). Doveva essere la sfida tra numeri Dieci e così è stato. L’ha vinta Totti che adesso, nella classifica dei cannonieri di tutti i tempi del campionato italiano è ad appena due gol da Baggio (203 contro 205). Va detto che questa sfida ha impreziosito una partita altrimenti non bellissima, giocata sotto ritmo ( cosa che ha oggettivamente agevolato la Roma). INCEROTTATI -Ritmi bassi anche perché il confronto era tra due squadre stanche, incerottate. Gli ultimi cerotti, Guidolin, ad esempio, li ha sistemati poco prima del fischio d’avvio cancellando repentinamente dalla distinta Sanchez spedito addirittura in tribuna. Un forfait non sorprendente perché il ragazzo ha un problema muscolare che poteva solo aggravarsi. Il tecnico friulanoha provato sino all’ultimo a recuperarlo, consapevole che in queste ultime partite la squadra si gioca il sogno Champions e quello con la Roma era uno «scontro diretto». Obbligato a rinunciare a Inler per squalifica, Guidolin ha provato a toccare il meno possibile l’assetto ma alla fine si è dovuto arrendere all’evidenza. Insomma, quella di ieri sera non era la solita Udinese, situazione che avrebbe dovuto indurre la Roma a dare il meglio di sé. Ma se la velocità dei friulani non è più quella di qualche settimana fa, la velocità dei giallorossi è «bruciante». Se poi i « migliori » , quelli che dovrebbero far fare il salto di qualità, come Vucinic, giocano con colpevole sufficienza, allora il quadro è completo. E’ evidente che la presenza di Denis ha obbligato l’Udinese ad attaccare in maniera diversa e la difesa della Roma che sul dialogo stretto e veloce tra Sanchez e Di Natale sarebbe andata prevedibilmente in difficoltà, qualche vantaggio lo ha tratto ( l’argentino è stato più pericoloso davanti alla sua porta, sfiorando l’autogol e obbligando Handanovic a una complicata parata in angolo, che nell’area avversaria).SVOLTA -Il rigore che con grande astuzia Pizarro ha conquistato al 12’ della ripresa è stata la vera svolta della gara. Avendo davanti un portiere che in questa stagione ha parato quattro penalty, Totti ha pensato di affidarsi alla sua classica « arma letale » : il cucchiaio. Da quel momento e per almeno mezz’ora, la Roma è parsa in grado di gestire il vantaggio e anche di incrementarlo ( salvataggio sulla linea di Domizzi su conclusione di testa di Juan). Guidolin non aveva a disposizione molte scelte in panchinama le poche le ha usate al meglio. Tanto per cominciare, ha rinunciato all’inconcludente Denis per Corradi, quindi ha buttato in campo il giovane Vydra rinunciando a Domizzi e al modulo di partenza per riconvertire in corsa la squadra al 4-4- 2 ( medesima trasformazione aveva, nel frattempo, subito la Roma). Corradi, con i suoi muscoli, con il suo maggiore dinamismo, ha cominciato ad aprire spazi che Di Natale in una occasione ha sfruttato nel migliore dei modi. Sul pari la partita si è accesa. Damato ha giustamente annullato un gol di pugno di Asamoah che, però, aveva subito una spinta da Perrotta. Il pari sembrava l’inevitabile conclusione di una gara in cui tutte e due le squadre si stavano proiettando verso la fine decisamente stremate. Il colpo di classe e d’orgoglio di Totti ha consentito alla squadra di non buttare alle ortiche l’ultima chance di qualificazione Champions. Il successo può dare morale ma la Roma deve assolutamente recuperare qualche energia perché 6 partite sono ancora tante e per raggiungere l’obiettivo deve produrre uno sprint non di poco conto. L’Udinese ha pagato i troppi infortuni (a parte Sanchez, ieri Di Natale e Isla sono scesi in campo acciaccati) e lo stress di una lunga striscia di risultati positivi che ha portato la squadra a inerpicarsi sino al quarto posto (oggi la Lazio può sorpassarla), uno stress che è emerso chiaramente alla fine quando Di Natale ha platealmente litigato con un compagno (Angella), colpendolo pure. In queste condizioni, prevale normalmente la squadra più abituata a certe situazioni agonistiche. E ieri, al Friuli, la regola ha avuto una ulteriore conferma.
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