(Il Romanista-D.Giannini) Più di 6mila e 500 giorni, più di 156mila ore e 250 gol dopo, riecco il Brescia. Stasera Francesco Totti scenderà in campo contro la squadra che ha avuto la fortuna e l’onore di vederlo per la prima volta in campo in serie A.
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Totti, come un altro esordio
(Il Romanista-D.Giannini) Più di 6mila e 500 giorni, più di 156mila ore e 250 gol dopo, riecco il Brescia. Stasera Francesco Totti scenderà in campo contro la squadra che ha avuto la fortuna e l’onore di vederlo per la prima volta in campo in...
Era il 28 marzo del 1993 e la Roma stava vincendo al Rigamonti per 2-0. A quel punto Boskov (anche se di recente Mihajlovic ha polemicamente rivendicato la paternità di quella scelta) decide di far uscire Rizzitelli e di far entrare “il ragazzino”. E’ l’esordio in campionato di quello che diventerà il più grande giocatore giallorosso di tutti i tempi. Per il quale dunque il Brescia riporta alla memoria bei momenti. E non solo per quel debutto, ma anche per i tanti gol segnati. Per uno che è il sesto marcatore di sempre in Serie A con 195 centri (il quinto posto occupato da Roberto Baggio è ora lontano solo dieci lunghezze), è difficile trovare una squadra alla quale non abbia realizzato montagne di reti. Eppure il Brescia ha comunque un sapore speciale.
Dopo il battesimo del gol avvenuto contro il Foggia (4 settembre 1994), e il bis contro il Bari (8 gennaio 1995), il 15 aprile del 1995 Francesco segna, infatti, alla formazione lombarda, la sua terza rete di sempre in Serie A. Un gol facile, di sinistro da pochi metri, eppure fondamentale per dare il “La” ad una larga vittoria (3-0). Un successo facile, come quello del 19 aprile del 1998. Era la prima Roma di Zeman che, quando era in giornata, travolgeva chiunque: 5-0 e Brescia ko, con Francesco che stoppa di petto, dribbla e mette all’angolino la rete del momentaneo 3-0. Non sarà l’unico 5-0, ma all’altra goleada ci arriveremo dopo. Perché prima c’è un’altra data storica da segnalare: il 29 settembre 2002. La Roma, che in quell’anno verrà martoriata dagli arbitri (la settimana precedente c’era stata la sconfitta casalinga contro il Modena), va a Brescia piena di insicurezze, ma viene presa per mano dal suo capitano: e dico 1, e dico 2, e dico 3! Ecco servita la prima tripletta in carriera, che dà la vittoria per 3-2. Una giornata da incorniciare, come quella del 14 settembre del 2003. E’ l’inizio dell’ultima stagione con Capello in panchina, quella del sogno scudetto accarezzato a lungo prima di vederlo finire al Milan. La prima all’Olimpico è una festa: altro 5-0 al Brescia e doppietta di Francesco che segna il terzo e il quarto gol (con un meraviglioso cucchiaio dal limite dell’area dopo un dribbling in corsa).
Sono stati quelli gli ultimi all’avversario di oggi. Anche perché da quel giorno il Brescia in A c’è stato molto poco. Stasera ci vorrebbe una partita come quella del 2003, ci vorrebbero due gol di Totti come quel giorno. Al capitano, oltre ai tre punti, gliene basterebbe anche uno solo, ma vero, alla sua maniera. Niente più rigori, ma una rete su azione, che gli manca da troppo tempo (quella dell’1- 3 a Palermo conta poco o nulla). L’occasione buona per sbloccarsi poteva già arrivare a Bologna, e invece ci si è messa la neve a rimandare ancora il momento in cui Francesco si toglierà definitivamente di dosso la jella di questo campionato. Senza assilli, perché quello che conta è soprattutto la vittoria della Roma, perché il traguardo dei 250 gol con la maglia giallorossa è stato tagliato. Semmai potrà avere un po’ di emozione ripensando a quel giorno di inizio primavera del 1993. Magari stasera sarà un po’ come un nuovo esordio.
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