Thomas risparmia anche le emozioni

(Leggo - F.Maccheroni) Oggi Thomas DiBenedetto se ne va, torna a Boston, casa sua. Di certo sappiamo che domenica sera la Roma affronta la Juventus per una partita decisiva in ottica Champions.

Sappiamo anche che la qualificazione farebbe comodo a questa cordata americana perché porterebbe altri soldi. Ma DiBenedetto se ne va. Certo, quello stadio non gli piace, ma gioca la Roma. Che strano, questo signore circondato da gorilloni dai modi spicci. Non ha neppure la curiosità di vedere il nuovo giocattolo. Lontano dal vecchio cliché dell’americano che arriva con i dollari e lancia caramelle e sogni. È un americano che risparmia anche le emozioni. Thomas DiBenedetto è passato in piazza San Pietro, ma non si sono viste fumate bianche o nere nemmeno lì. E sfumano i giorni. Con un accordo sempre «vicino», anzi «vicino vicino». Da mesi.

Sorprende che non ci sia una spiegazione che spieghi quello che non si capisce. Soltanto labirinti burocratici, finanziari. Così tortuosi da disorientare anche una banca forte e importante come Unicredit. Già, Unicredit. Michelangelo lancerebbe il martello e urlerebbe: «perché non parli?».