(Gazzetta dello Sport - A.Catapano)È un incontro tra pugili tattici, con molto studio e pochi colpi. L’ultimo lo ha sferrato la Roma ieri, quando l’a. d. Claudio Fenucci ha rivelato: «Abbiamo fatto la nostra offerta a De Rossi, una proposta equilibrata, che va incontro alle esigenze del ragazzo.
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Super offerta a De Rossi. E adesso tocca a lui
(Gazzetta dello Sport – A.Catapano) È un incontro tra pugili tattici, con molto studio e pochi colpi. L’ultimo lo ha sferrato la Roma ieri, quando l’a. d. Claudio Fenucci ha rivelato: «Abbiamo fatto la nostra offerta a De Rossi, una...
Entrambi vogliamo proseguire insieme quest’avventura, perciò troveremo una soluzione. Aspettiamo una risposta, non c’è un ultimatum per carità, ma ci auguriamo di risolvere la faccenda entro l’inizio ufficiale della stagione» . Il 18 agosto, addirittura? E quante cose dovrebbero succedere quel giorno? Il closing societario, l’esordio della squadra in Europa League e ora pure il rinnovo del contratto di De Rossi?
Piano A Intanto, la Roma ieri è uscita dall’angolo in cui si era ficcata nei giorni scorsi, presa in contropiede dall’amore scoccato subito tra De Rossi e Luis Enrique e quindi dalle parole del tecnico: «Daniele è indispensabile al progetto» . Perché il piano all’inizio era un altro: vendere De Rossi, liberarsi di uno stipendio pesantissimo, investire i soldi incassati e quelli risparmiati dell’ingaggio in uno o due grandi campioni. La Roma confidava in una super offerta dalla Premier (che è arrivata) e nella voglia del ragazzo di cambiare aria, per tanti motivi.Questa strategia stava in piedi prima dello tsunami Luis Enrique e dei ripensamenti di De Rossi, comunicati alla dirigenza durante il ritiro. «Nella mia città sono felice, non voglio andare a Manchester. Ora venitemi incontro» .
Piano BÈ in quel momento che la Roma, non potendosi permettere una cessione unilaterale, si è trovata all’angolo e ha cominciato a studiare una nuova strategia. Così, sono arrivate le cessioni di Menez e Vucinic e, prossimamente, potrebbe arrivare anche quella di Borriello, magari al Psg, un altro ingaggio pesante e un altro scontento, si dice, della collocazione tattica (esterno) che gli sta cucendo addosso Luis Enrique. E così, per tornare a De Rossi, si è arrivati a confezionare l’offerta rivelata ieri dall’a. d. Un passo cui ha contribuito decisamente UniCredit, la parte della proprietà più sensibile alla piazza. Contratto quinquennale e ingaggio flessibile, fisso in linea con lo stipendio attuale (circa 4,5 milioni) e molti premi individuali e collettivi, che gli consentano di sforare il muro dei cinque. Cosa risponderanno De Rossi e il suo agente Berti, forse già domani? Si accontenteranno?
L’altro mercatoLuis Enrique si aspetta almeno altri tre volti nuovi. «Stiamo allestendo una squadra competitiva, le operazioni fatte fin qui sono molto interessanti» , ha certificato ieri il presidente Roberto Cappelli. Ora Lamela è comunitario e il suo contratto va depositato. Stekelenburg, che ha garantito personalmente per venire («Un aiuto in un momento di difficoltà per noi» , ha ammesso Fenucci), diventerà romanista entro la settimana. Sabatini ha la solita rosa di nomi in mano: è vicino al danese Kjaer e segue il terzino brasiliano Zè Mario dell’International, confida ancora di convincere Casemiro, tiene in disparte Nilmar e tratta a fari spenti Hernandez del Palermo, un ritorno di fiamma.
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