rassegna stampa roma

Sorpassi da Roma Totti, Perrotta e super Menez Notte al 2° posto

(La Gazzetta dello Sport – R.Palombo) – Non ruba gli occhi, ma sale, sale sempre più in alto. Per la prima volta in questo campionato, la Roma trascorre una notte da seconda in classifica.

Redazione

(La Gazzetta dello Sport – R.Palombo) - Non ruba gli occhi, ma sale, sale sempre più in alto. Per la prima volta in questo campionato, la Roma trascorre una notte da seconda in classifica.

Il Cagliari, sconfitto 3-0, il rigore di Totti, il tap in di Perrotta e il sigillo finale di Menez, è l’ottava squadra di fila che ci lascia le penne all’Olimpico. Non ci fossero stati i punti persi all’inizio della stagione con Cesena e Bologna (0-0 e 2-2), i giallorossi guarderebbero almeno per qualche ora tutti da lassù. Sarà un caso, ma un match rimasto sul filo dell’equilibrio per oltre un’ora, e nel quale a fare la differenza era stato un rigore concesso ai giallorossi ma anche uno negato ai sardi, si chiude non appena l’imponderabile Ranieri decide di mandare in campo Menez e Vucinic. Sì, proprio loro, i migliori del derby di Coppa Italia entrati anche mercoledì solo nel secondo tempo: avanti di questo passo, finiranno col partire sempre dalla panchina...

E’ anche, e forse soprattutto, la partita di Totti. Che non si limita a trasformare il rigore, gol numero 249 (ma per qualcuno è il 250) della sua straordinaria carriera con la maglia della Roma. Francesco gioca un’intera partita da protagonista, con cuore, coraggio, umiltà e classe. Ranieri gli riserva la sostituzione con annessa standing ovation in pieno recupero subito dopo che Menez (toh, imbeccato da Vucinic) ha fatto impazzire l’Olimpico con il 3-0. In una serata in cui anche Mexes, un gigante, De Rossi e Riise danno chiari segnali di risveglio fisico, campionato e coppe sono avvisati. La Roma c’è. Effetti speciali Ranieri non smette di stupire. Dopo avere spedito in panchina Menez e Vucinic nel derby di Coppa Italia, salvo ripensarci nell’intervallo, fa altrettanto col Cagliari. Differenza sostanziale: davanti insieme a Borriello c’è capitan Totti e non cucciolone Adriano. Cambia qualcosa anche in difesa (Cassetti si riprende il posto, fuori lo squalificato Burdisso senior) e molto in mezzo, dove Taddei e Simplicio fanno i mediani ai fianchi di De Rossi e il trequartista, come ai vecchi tempi, torna ad essere Perrotta. Donadoni, nel suo piccolo, non è da meno: Matri, sesto cannoniere del campionato coi suoi nove gol, se ne sta seduto per oltre un’ora in panchina, gli vengono preferiti l’inutile Nenè e Acquafresca. Nel modulo speculare dei sardi, che spariranno solo a metà della ripresa, la cosa più importante è il rientro di Cossu, che infatti sarà il migliore e il solo a impegnare con severità Julio Sergio.

Rigore no, rigore sì Non ci sono particolari accorgimenti tattici, il Cagliari gioca e lascia giocare, le squadre non si preoccu- pano più di tanto di essere lunghette, e per i due fluidificanti, Riise da una parte e Agostini dall’altra, è una pacchia. L’arbitro Gava si mette per un po’ al centro della scena: per lui non è rigore l’entrata fuori tempo di Juan su Acquafresca dopo cinque minuti, lo è invece la trattenuta di Canini su De Rossi un quarto d’ora dopo, sulla quale offre la sua collaborazione anche l’assistente Barbirati. La seconda decisione è giusta, la prima, che costa anche a Daniele Conti una condizionante ammonizione per proteste, è sbagliata. Sarà errata, nel prosieguo, anche una chiamata di Barbirati su Borriello lanciato solo verso la porta di Agazzi. Insomma, una serata poco fortunata per la terna e (rigore no, rigore sì) pure per il Cagliari che d’altra parte la scorsa settimana aveva maramaldeggiato sul Palermo (3-1) grazie anche a una svista arbitrale sul gol dell’ 1-0. Totteide Sotto gli occhi di Michel Platini, per qualche giorno a Roma nella sua veste di presidente Uefa, Totti torna al gol che in campionato all’Olimpico mancava dal 9 maggio 2010 (proprio col Cagliari). Ora che l’improponibile Adriano si è rotto, il turn over degli attaccanti dovrebbe diventare meno complicato. Tanto più che Totti in Coppa Italia, giovedì a Torino c’è la Juve nei quarti, è squalificato fino alla finale. Al domatore Ranieri l’ingrato compito di scegliere. E se serve, di usare la frusta.