(Corriere dello Sport) Quindici, venti giorni per le firme, come di fatto ha annunciato ieri il dottor Paolo Fiorentino alla squadra.
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Società: 15-20 giorni per le firme
(Corriere dello Sport) Quindici, venti giorni per le firme, come di fatto ha annunciato ieri il dottor Paolo Fiorentino alla squadra.
Un paio di mesi perché venga concluso tutto l’iter per il passaggio di proprietà della Roma che prevede anche il lancio dell’Opa e la richiesta d’autorizzazione all’antitrust. E’ un percorso complesso, ma sta andando avanti, pur tra voci infondate che continuano a essere messe in circolazione. Pure ieri qualcuno ha provato a diffondere la notizia che gli americani si stavano ritirando, sperando di creare qualche problema in grado di far saltare tutto. Non è così. Tom DiBenedetto e i suoi soci sono sempre più intenzionati ad acquistare la Roma. Il lavoro sta proseguendo, siamo in una fase in cui sono all’opera soprattutto gli avvocati per stilare materialmente i contratti che come è facile immaginare non sono una passeggiata di salute.
E, per quello che ci risulta, al momento gli imprenditori coinvolti rimangono quattro, il grande capo DiBenedetto, poi Pallotta, Ruane e D’Amore. E con questi Unicredit è intenzionata a chiudere, consapevole che dopo ci sarà sempre tempo per altre new entry. Per ora, infatti, all’orizzonte non ci sarebbe l’ingresso di un investitore cinese, individuato in Kenneth Huang che un anno fa provò ad acquistare il Liverpool. Huang è stato uno di quegli imprenditori che, nel momento in cui partì il processo di vendita, è stato contattato ( dall’advisor Rotschild) per verificare una sua eventuale disponibilità ad acquistare la Roma. Il contatto non si è mai esaurito e potrebbe essere proposto agli americani in un secondo momento, con Huang che potrebbe essere disponibile ad acquistare un dieci del sessantassette per cento che americani e Unicredit rileveranno da Roma 2000 diventando di fatto gli eredi della famiglia Sensi rimasta al timone della Roma per quasi diciotto anni. Ma per ora è da ritenere con ragionevole certezza che la trattativa stia andando avanti con gli americani e basta. Anche eventuali nuovi soci a stelle e strisce, saranno eventualmente presi in esame una volta che sarà tutto concluso. Ed è molto probabile che possano esserci altri ingressi nella As Roma LLC. Ieri il dottor Fiorentino ha dato l’ennesima conferma di come Unicredit rimarrà nella Roma con una quota del quaranta per cento. Una quota che l’Istituto Bancario, almeno a metà, garantirà a un imprenditore italiano. Ma pure per questo c’è tempo. Ora quello che conta è che si concluda il passaggio di consegne. p.t.
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