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Simplicio: «Il gol che aspettavo»

(Il Romanista – C.Zucchelli) – Mentre Reja parla in conferenza stampa attaccandosi ancora all’arbitro («Juan andava espulso») a pochi metri di distanza c’è lui: tuta, sorriso splendido, una gioia in volto che ti verrebbe voglia...

Redazione

(Il Romanista - C.Zucchelli) - Mentre Reja parla in conferenza stampa attaccandosi ancora all’arbitro («Juan andava espulso») a pochi metri di distanza c’è lui: tuta, sorriso splendido, una gioia in volto che ti verrebbe voglia di abbracciarlo.

E di dirgli grazie, per una notte che per i romanisti resterà indimenticabile. Fabio Simplicio è l’eroe del derby, del quarto derby di fila vinto dalla Roma. E visto che il 4 è il numero che ricorre in questo ottavo di Coppa Italia, quello di Simplicio è il quarto gol con la maglia della Roma (Fiorentina all’Olimpico il 10 novembre, appena una settimana prima c’era stato l’esordio da titolare a Basilea in Champions, e doppietta col Chievo il 4 dicembre le tre reti precedenti) oltre a un autogol procurato, domenica a Cesena, e a un rigore procurato. Guarda caso proprio al derby (di campionato) che ormai può essere definita la sua partita. «E’ stata una gioia incredibile segnare sotto la Sud – racconta – devo ammettere che il gol è stato un po’ fortunoso con tutta una serie di rimpalli, ma sono stato bravo a crederci fino alla fine. Sono stato anche furbo, perché loro non mi hanno visto arrivare e quando sono mi sono trovato lì sono rimasto calmo. La mia freddezza in quel momento è stata decisiva. Tutto questo è meraviglioso. Dedico il gol alla mia famiglia che sta in Brasile». Una rete così ripaga di tante amarezze, soprattutto quelle che Fabio ha vissuto ad inizio stagione, quando si parlava di lui come “oggetto misterioso” e invece era solamente alle prese con problemi fisici. Una volta risolti, è diventato un punto fermo della Roma di Ranieri, che anche ieri ha confermato di puntare su di lui («aspettavo soltanto che stesse bene»), su questo giocatore che, in qualunque squadra è andato, è sempre partito a fari spenti per poi diventare un giocatore a cui gli allenatori rinunciano malvolentieri.

Simplicio incassa i complimenti di tutti, poi spiega a Roma Channel: «Aspettavo questo gol da quando sono arrivato qui, adesso sto lavorando per provare a giocare spesso. Capisco che non si possa stare sempre a cento all’ora, ma io più gioco più sto bene». Simplicio poi analizza la gara: «Abbiamo disputato un buon secondo tempo. E’ vero, non abbiamo avuto molto possesso palla, ma abbiamo tenuto bene. E poi abbiamo vinto, questo è l’importante». Anche perché un derby, specie se a eliminazione diretta, è sempre tesissimo, soprattutto dopo tutte le polemiche che, in questo periodo, accompagnano la Roma: «Ho sentito questa partita da quando ho firmato con la Roma – rivela ancora Simplicio - e sinceramente non vedevo l’ora di giocarla». Adesso però non bisogna fermarsi: «Spero che questa vittoria ci dia la spinta per riprendere un ritmo giusto anche in campionato, con i giocatori che abbiamo possiamo puntare davvero in alto». E mentre lo dice Reja ancora parla di arbitri, di mancate espulsioni, di maggiori occasioni da gol, di possesso palla… Simplicio sorride. E se ne va. Felice, anzi felicissimo. Perché una notte così è un sogno che va assaporato fino in fondo. «Da domani (oggi, ndr) però si torna alla normalità. E’ stato bellissimo comunque festeggiare con i tifosi, è la gioia più grande». Ed è questo, in fondo, il segreto del suo successo.