(Il Romanista - R.Iacopini) - «E’ stato un incontro davvero molto emozionante». Sergio Rosi, presidente del Roma Club Testaccio, non nasconde la sua soddisfazione per la visita di Thomas DiBenedetto.
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Sì, DiBenedetto ci è piaciuto davvero tanto»
(Il Romanista – R.Iacopini) – «E’ stato un incontro davvero molto emozionante». Sergio Rosi, presidente del Roma Club Testaccio, non nasconde la sua soddisfazione per la visita di Thomas DiBenedetto.
L’ormai imminente proprietario della società giallorossa, infatti, giovedì pomeriggio si è recato nella sede del Club in via Ghiberti, nel cuore del quartiere più romanista che ci sia, di quel quartiere che ha visto nascere la Roma. Una visita, dunque, altamente significativa, in cui passato e futuro, tradizione e avvenire della Roma si sono incontrate per la prima volta. Ma, anche, una visita quasi a sorpresa, tanto che, come conferma Rosi, «ho saputo che sarebbe davvero venuto solo poche ore prima del suo arrivo». Ragioni di ordine pubblico, con tutta probabilità. Ma, nonostante questo, erano moltissimi i tifosi accorsi per vedere mister Thomas. «E’ venuta tantissima gente - afferma il presidente del Club - mossa sia dalla curiosità di vedere dal vivo DiBenedetto, sia dalla voglia di fargli sentire tutto l’affetto dei sostenitori giallorossi». Un affetto che non ha mancato di colpire l’imprenditore americano, visibilmente emozionato per così tanto calore: «DiBenedetto è rimasto sbalordito da tutta quella gran massa di gente accorsa lì soltanto per lui. Io, per cercare di accoglierlo nei migliori dei modi e per farlo sentire un po’ più a casa, ho pensato di appendere al muro una bandiera a stelle e strisce». L’espediente deve avere funzionato, perché l’imprenditore americano si è mostrato davvero a proprio agio tra i tifosi giallorossi, tanto che si è lasciato andare a un curioso siparietto. DiBenedetto, infatti, ha preso in braccio la nipotina di Rosi, tra il tripudio dei presenti. Un gesto significativo, che la dice lunga sulla personalità dell’imprenditore americano, come affema lo stesso presidente del Roma Club Testaccio: «Mi ha colpito molto. Mi è sembrata una persona davvero tranquilla e disponibile. Ma, allo stesso tempo, mi ha dato l’impressione di essere anche uno molto deciso. Una persona, insomma, che sa il fatto suo». E questo è indubbiamente un bene per la Roma. «Certamente. DiBenedetto si è mostrato molto convinto, vuole andare fino in fondo alla trattativa. E questa convinzione è condivisa anche dai suoi soci, tutta gente che, come ci ha detto lui stesso, di sport ne capisce molto». Di sport e di business, come racconta Rosi: «Quando, guardando le foto appese nella nostra sede, DiBenedetto ha notato i baldacchini che vendono sciarpe e magliette fuori dall’Olimpico, ha commentato dicendo che la loro idea di merchandising è leggermente diversa...». Gli americani, infatti, hanno sicuramente un’idea diversa di come debba essere gestita una società sportiva, più manageriale. Un’idea diversa e, come si augurano tutti i tifosi della Roma, vincente. «Speriamo che la strada imboccata - conclude Rosi - sia quella giusta. Per troppo tempo a Roma sono mancate le persone giuste al posto giusto. Ora, con l’avvento degli americani, speriamo che le cose cambino».
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