L’era delle comproprietà nel calcio italiano volge al termine. Delle 276 compartecipazioni ancora in essere con squadre della Serie A chiamate in causa, sono 92 quelle rinnovate per la prossima stagione calcistica: resteranno le ultime in quanto, a partire dal 2014/15, non potrà più essere adottato lo strumento della comproprietà nel mercato italiano. Il giro d’affari legato ai riscatti dei cartellini dei giocatori si aggira sui sessanta milioni di euro: teoricamente poco più di mezzo milione di euro in media per ogni giocatore riscattato, escludendo i 70 casi in cui nessuna delle squadre comproprietarie del cartellino ha versato un deposito per il riscatto.
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Serie A, riscatti da 60 milioni: il giro d’affari delle comproprietà in questa sessione di mercato
Le comproprietà più pesanti sono state quelle di Immobile e Cuadrado mentre l'Udinese è la società che ha tratto più profitti dalle compartecipazioni.
Cuadrado e Immobile le comproprietà più pesanti. Sono 97 i giocatori riscattati senza che le squadre comproprietarie del cartellino abbiano dovuto ricorrere alle buste, trovando un accordo economico entro il 20 giugno: per alcuni si è trattato di un semplice pro forma, come nel caso di Mauro Icardi, già “promesso” all’Inter dopo l’acquisto della prima metà la scorsa estate; o di Ciro Immobile, riscattato dal Torino ed immediatamente girato al Borussia Dortmund per la cifra di 19 milioni di euro. L’importo record è stato versato dalla Fiorentina nelle casse dell’Udinese per l’acquisto della restante metà di Juan Guilherme Cuadrado. Per il riscatto del cartellino dell’esterno colombiano, i viola hanno sborsato una cifra vicina ai 14,5 milioni di euro, che sommati ai 6 milioni versati per l’acquisto della prima metà fanno dell’ex bianconero il giocatore più costoso della storia del club fiorentino. Altra comproprietà di rilievo è quella di Simone Zaza: il centravanti in comproprietà tra Juventus e Sassuolo è stato riscattato dagli emiliani per 7,5 milioni di euro, piazzandosi sul podio tra le comproprietà di maggior valore di questa sessione di mercato.
Spese maggiori per Fiorentina e Sassuolo. L’Udinese è la squadra ad aver tratto i maggiori profitti dalla risoluzione delle comproprietà in questa sessione di mercato. Indubbiamente la plusvalenza generata dalla cessione della seconda metà di Cuadrado rappresenta la maggior parte dei ricavi per i bianconeri, a cui va aggiunto anche il riscatto di Isla da parte della Juventus per 4,5 milioni di euro. Juventus che si piazza subito dietro ai friulani grazie agli affari legati a Immobile e Zaza, mentre si conferma attiva in uscita la Sampdoria, che oltre alla cessione definitiva di Icardi registra anche quelle di Poli al Milan e di Biabiany al Parma, ottenendo per queste tre trattative 9,3 milioni di euro. Tra quelle ad aver speso di più, dietro alla Fiorentina, c’è il Sassuolo: quasi 10 milioni messi sul piatto dai neroverdi, che oltre a Zaza hanno riportato alla base Kurtic, Chibsah, Longhi e Sansone.
Affari alle buste: solo comproprietà marginali. Per diciassette giocatori non si è riuscito a trovare un accordo tra le squadre entro le ore 19 di venerdì 20 giugno, motivo per cui le società comproprietarie dei cartellini hanno risolto la loro posizione tramite le buste. Pochi affari di rilievo da segnalare: tra i più importanti, il ritorno di Cacciatore alla Sampdoria per 400 mila euro, mentre il Torino riscatta interamente l’attaccante Paulo Vitor Barreto, perdendo però Nicola Bellomo in favore del Chievo.
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