rassegna stampa roma

Sabatini sfida il «suo» Palermo e sogna Hernandez

(Il Tempo – M.De Santis) – Se è vero che «i figli… so’ pezzi ‘e core», come tuonava a ugola spianata Mario Merola, domenica per «papà» Walter Sabatini non sarà certo una giornata come tutte le altre.

Redazione

(Il Tempo - M.De Santis) - Se è vero che «i figli... so' pezzi 'e core», come tuonava a ugola spianata Mario Merola, domenica per «papà» Walter Sabatini non sarà certo una giornata come tutte le altre.

 Le sue due creature calcistiche, la Roma e il Palermo, si incontreranno all'Olimpico per darsele di santa ragione (in senso calcistico, ovviamente) e lui, rintanato in tribuna con l'immancabile sigaretta in bocca, non potrà fare altro che restare a guardare e pensare, sotto sotto, che la stragrande maggioranza di quei ventidue in campo (per non parlare di quelli in panchina, in tribuna e non solo) sia quasi tutta farina del suo sacco. Troppo facile dire che la Roma («un progetto tecnico-tattico ancora al 50% che con le le abitudini e i comportamenti si sta avvicinando alla perfezione») è il presente e il Palermo il passato. Perché quei due anni e rotti passati alle dipendenze di Zamparini non si possono dimenticare. «Il Palermo - ha ammesso Sabatini a romanews.eu - è stata la mia utopia, solo parzialmente realizzata... Pensavo che potesse essere un laboratorio permanente per produre risultati. Il mio obiettivo era la Champions: arrivarci con un allenatore demiurgo e con metodi e scelte particolari. Il rammarico di non esserci riuscito è stato grande, ma si è trattato comunque di un periodo molto bello».

Il filo che lega l'attuale ds romanista al Palermo, comunque, non si è completamente spezzato lo con le dimissioni, rassegnate perché Sabatini non condivideva l'input di Zamparini di imporre la difesa a tre a Delio Rossi. Ilicic (pagato la modica cifra di 2 milioni e 200 mila euro), Hernandez, Bertolo,Pinilla, Bacinovic e Acquah (scoperto in Ghana mentre giocava in un cortile) sono tutta roba che il Palermo di Mangia si è ritrovato in dote dai due anni e qualche mese del Sabatini rosanero. Anche con Zamparini, nonostante tutto, la linea continua ad essere aperta. Come lo è stata nell'ultimo mercato: il consiglio sabatiniano di prendere Pioli, la possibilità di dirottare a Palermo un Gago che in quel momento non convinceva del tutto Luis Enrique e il tentativo di far vestire la maglia rosanero all'allora imbronciato Pizarro. E continuerà ad esserlo anche in futuro: se Pastore non è venuto alla Roma, nulla vieta che in futuro possa riuscirci Hernandez. Intanto, Sabatini vuole ancora così tanto bene al Palermo da non perdersi, compatibilmente con la Roma, una sola partita in tv. Domenica lo rivedrà dal vivo. Teoricamente da avversario, praticamente da padre che vede uno dei suoi figli crescere a distanza.