(Gazzetta dello Sport-M.Cecchini) Secondo manuale calcistico di comune utilizzo, il futuro certo della Roma è alto un metro e ottanta, ha i capelli chiari, lo sguardo furbetto, pesa qualcosa meno di 85 chilogrammi e frequenta i campi di Trigoria da una ventina d’anni.
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Roma, si cambia Vucinic, Borriello e Menez all’esame del nuovo corso
(Gazzetta dello Sport-M.Cecchini) Secondo manuale calcistico di comune utilizzo, il futuro certo della Roma è alto un metro e ottanta, ha i capelli chiari, lo sguardo furbetto, pesa qualcosa meno di 85 chilogrammi e frequenta i campi di Trigoria...
Indovinato? Sì, è proprio lui, Francesco Totti, l’unico giallorosso che il nuovo corso statunitense non metterà in discussione. Intorno a lui, soprattutto in attacco, le cose potrebbero mutare radicalmente, visto che la voglia di cambiare abito è tanta. Come dire che non sarebbe una totale sorpresa se Vucinic, Borriello e Menez per motivi diversi— il prossimo anno giocassero con altre maglie.
Tutti a Boston D’altronde, tutto per ora si muove sottotraccia, soprattutto quando si arriva ai momenti decisivi. Oggi partiranno per Boston i legali di Unicredit e domani sarà la volta dei top manager della banca, ovvero Fiorentino e Peluso, pronti a firmare venerdì (si spera) o poco più in là il passaggio di consegne dalla famiglia Sensi alla cordata statunitense guidata da Thomas DiBenedetto. Inutile dire come l’attesa sia grande, anche perché c’è necessità di rendere subito operativo un club che necessita al più presto di una ricapitalizzazione, visto che a giugno chiuderà i conti con circa quaranta milioni di perdite. Per parte sua Tullio Camiglieri, presidente della Open Gate Italia, la società che gestisce la comunicazione per conto di DiBenedetto ieri ha detto a Teleradiostereo: «Se l’operazione andrà in porto, ne beneficerebbe tutto il sistema calcio nazionale. Sarebbe un contributo importante di crescita per tutti» .
Chi resta? In attesa di scoprirlo, sul mercato comunque le manovre sono cominciate. I sussurri dicono che — tra Vucinic, Menez e Borriello— sembra essere il montenegrino quello che gode maggiormente della stima del nuovo corso. Ciò non toglie però che, aspettando il progetto, sull’attaccante si muovano Inter e Juve in Italia, così come il Liverpool all’estero. Discorso diverso quello di Borriello. Il centravanti è stato il trascinatore della prima partita della stagione giallorossa prima d’incepparsi sotto porta e con Montella — contattato in questi giorni anche da Sabatini — di finire in panchina dopo il cambio di modulo e il risveglio di Totti. Pur elogiato da tutti per il suo comportamento, logico che un ruolo da comprimario gli stia stretto (è sempre il capocannoniere della squadra) e quindi il suo riscatto dal Milan per 10 milioni — apparentemente ineludibile — potrebbe essere solo l’anticamera di una cessione, visto che il mercato non manca. Chi sembra invece ai titoli di coda è Menez, che ha capito come la Roma non può garantirgli quella continuità d’impiego che vorrebbe. Una cosa è certa: sia che ne parta solo uno oppure tutti e tre, il club giallorosso vuole monetizzare per poter reinvestire sul mercato. In che direzione? Oltre al citatissimo Pastore, prende quota Hernandez (sempre del Palermo), il cui manager D’Ippolito ieri ha detto come la destinazione sarebbe «assai gradita» .
Tentazione Juan Oltre all’attacco, però, occhio anche alla difesa, visto che il Flamengo punta deciso su Juan. «Parlo spesso con lui — dice la presidente Amorim — e il suo ritorno per me è un sogno e anche lui sarebbe felice di tornare. Il problema è che deve essere la Roma a liberarlo» . Difficile che tutto ciò avvenga gratuitamente, ma di certo in questo momento la squadra ha bisogno di mantenere i nervi saldi per la rincorsa a un posto in Champions League. «Chi non regge la pressione non è da Roma» , dice il direttore operativo Gian Paolo Montali. Chissà se basterebbe ricordarsi (tutti) che si sta solo giocando a pallone.
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