(Corriere dello Sport/Infopress - R.Loria) - Doveva essere solo uno dei tanti derby (sei in totale) giocati in questa stagione.
rassegna stampa roma
Roma, sette gol nel silenzio
(Corriere dello Sport/Infopress – R.Loria) – Doveva essere solo uno dei tanti derby (sei in totale) giocati in questa stagione.
Sarà invece ricordato come il derby giocato senza pubblico, in un Fulvio Bernardini tristemente a porte chiuse e sarà ricordato anche per il 7-1 finale in favore della Roma che scava un solco profondo tra le due squadre e le loro stagioni. E pensare che esattamente un girone fa avevamo raccontato il 4-0 ottenuto dalla Lazio a Formello. Quella però era un’altra Lazio. Una squadra che poteva contare non solo sui vari Crescenzi, Di Mario e Cinque, assenti ieri, ma persino su due giocatori come Kozak e Cavanda. In questi mesi è cambiata, e molto, anche la Roma, capace di allungare fino a +8 sulla Lazio in campionato e di conquistarsi la finale di Coppa Italia. A complicare ulteriormente i piani di Bollini ieri ci ha pensato dopo soli tre minuti di gioco, l’infortunio muscolare occorso a Campoli, sostituito da Dené. Senza contraccolpi, almeno in un primo momento, con la Lazio capace di conquistarsi la prima palla gol dell’incontro con una percussione centrale di Barreto (tiro fuori di poco). Un’occasione-illusione. Perché la Roma sul capovolgimento di fronte ha trovato il vantaggio: punizione sulla trequarti battuta veloce per Caprari che sorprende tutti, entra in area in velocità e di interno destro mette all’incrocio dei pali. La Roma non si ferma e al 25’ trova il raddoppio: corner, Mladen di testa rimette dentro e Antei trova la girata vincente. Il 3-0 è firmato da Ciciretti, ma è l’azione assist di Caprari a strappare applausi. Dopo dodici minuti della ripresa l’unico errore in casa Roma, con Ceccarelli che si infila centrale e batte Pigliacelli per il momentaneo 3-1. Momentaneo. Perché passano tre minuti e Caprari dal limite trova ancora l’angolino dove Berardi non può arrivare. E’ il gol del tracollo per la Lazio che da quel punto in poi colleziona solo errori. Quelli difensivi consentono a Politano di fare cinque, a Dieme di venire steso in area da Dené e a Florenzi di realizzare il conseguente calcio di rigore, e infine allo stesso Dieme di segnare il settimo gol con un bel pallonetto. In attacco da registrare il rigore procurato e tirato da Ceccarelli e parato da Pigliacelli. Tutto troppo brutto in casa Lazio per essere reale. Una realtà che la Roma spera di coltivare ancora per un bel po’.
© RIPRODUZIONE RISERVATA