(Corriere della Sera-G.Piacentini) Segnali di pace, o almeno di una tregua, tra Roma e Lazio. Dopo le polemiche dei giorni scorsi sui presunti favori arbitrali ricevuti dai giallorossi e dopo l’idea del presidente Lotito di istituire una «task force»
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Roma-Lazio segnali di pace
(Corriere della Sera-G.Piacentini) Segnali di pace, o almeno di una tregua, tra Roma e Lazio. Dopo le polemiche dei giorni scorsi sui presunti favori arbitrali ricevuti dai giallorossi e dopo l’idea del presidente Lotito di istituire una «task...
che vigili sul regolare svolgimento del campionato, la giornata di ieri è filata via senza che gli interessati gettassero altra benzina sul fuoco. Un passo indietro doveroso, frutto di un chiarimento che c’è stato lunedì in tarda serata tra Montali e Lotito, dopo le ennesime dichiarazioni del presidente laziale e la risposta del direttore operativo romanista («Fa bene Reja a parlare di fortuna, se avessimo avuto fortuna l’anno scorso contro Livorno, Sampdoria e in Lazio-Inter, probabilmente ora giocheremmo con lo scudetto sul petto» ). Il faccia a faccia è stato pubblico, nel senso che è andato in scena davanti a tutti, ma dai contenuti riservati perché un cordone di guardie del corpo non ha permesso a nessuno di avvicinarsi. I toni sono sembrati distesi e la stretta di mano finale, arrivata dopo circa quindici minuti di colloquio, ha sancito la fine della polemica. Fino a quando, non è dato saperlo. Sulla questione è intervenuto anche Zamparini. Il presidente del Palermo -che aveva dichiarato di aver ricevuto una telefonata di “ avvertimento” da parte di Lotito sul trattamento arbitrale per la partita di sabato all’Olimpico -ieri ai microfoni di Radio Radio ha voluto tranquillizzare il collega laziale («Lotito stai tranquillo, alla Roma pensiamo noi, vinceremo 2-0» ), oltre che ribadire la sua stima per Totti («È un grandissimo campione e un grandissimo uomo» ) e che «il Palermo non è il supermercato di nessuno”, bloccando sul nascere le voci di un interessamento della Roma per Pastore («Non lo cedo al Chelsea, figuriamoci alla Roma» ).
Dichiarazioni che saranno arrivate alle orecchie di Franco Baldini e Walter Sabatini, che stanno già lavorando per la squadra del futuro e che per vedere ufficializzati i loro ruoli (saranno, salvo sorprese, rispettivamente il nuovo direttore generale e il nuovo direttore sportivo) aspettano con la stessa ansia dei tifosi la firma che sancirà il definitivo passaggio di proprietà della società giallorossa da Uni-Credit al consorzio statunitense capitanato da Thomas R. DiBenedetto. Il giorno buono, con ogni probabilità, sarà venerdì 15, quando sono attesi a Boston sia Paolo Fiorentino (che due giorni fa ha auto un contatto telefonico con DiBenedetto) sia Piergiorgio Peluso, rispettivamente «Chief operating officer» e «Responsable corporate» della banca. Il loro arrivo -previsto nella giornata di domani -sarà preceduto da quello dei rappresentanti degli studi legali Grimaldi e Carbonetti, che incontreranno i loro omologhi Tonucci e Bigham con i quali hanno lavorato tantissimo negli ultimi giorni per limare le ultime differenze e per produrre un documento (nessun problema di garanzie, che sono state presentate già molto tempo fa) che aspetta solo di essere firmato. Poi DiBenedetto e i suoi soci Michael Ruane, Richard D’Amore e James Pallotta – che saranno tutti presenti a Boston – potranno finalmente brindare all’acquisto della Roma.
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