(Il Messaggero - A.Angeloni) - Vai a capire il perché. O forse, un perché non c’è. Ma il problema esiste. Sono tanti gli infortunati e quasi tutti ai muscoli flessori. Una sorta di maledizione della coscia.
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Roma di cristallo
(Il Messaggero – A.Angeloni) – Vai a capire il perché. O forse, un perché non c’è. Ma il problema esiste. Sono tanti gli infortunati e quasi tutti ai muscoli flessori. Una sorta di maledizione della coscia.
Una volta erano i campi malandati di Trigoria a sfasciare muscoli, caviglie e ossa dei calciatori della Roma (e un po’ succede anche ora). Adesso? Non si sa. É sempre difficile generalizzare, o troppo facile dare la colpa a qualcuno, ad esempio ai medici, alla preparazione (quindi a Luis e il suo staff), per il reiterarsi di certi infortuni. Troviamo una via di mezzo: diciamo che è gli undici infortuni muscolari (a nove giocatori) sono frutto del caso, ma fino a un certo punto. Perché possono incidere le temperature, esistono gli infortuni da stress, un allenamento fatto male, un riscaldamento pigro. Fatto sta che Luis Enrique per mesi, a turno, ha dovuto rinunciare prima a uno, poi a un altro, poi a un altro ancora. Facciamo un po’ di nomi e cognomi. Kjaer, l’ultimo caso: a Udine si è addirittura infortunato nei minuti finali, cioè a caldo, mentre la prima volta nella settimana di Roma-Lecce, una decina di giorni prima.
Forse a Udine ha giocato e non era recuperato al meglio, questo possiamo pensare. È comunque insolito vedere un calciatore che si ferma per uno scatto al settantesimo. L’altro calciatore infortunatosi due volte ai muscoli è Cicinho, che praticamente non ha mai giocato. Quasi un record. C’è poi quello da qui te lo aspetti. Chi palesa da tempo una certa fragilità muscolare è Juan. Che ha bisogno di non forzare troppo il lavoro, e questo un tema di discussione passata tra lui e l’allenatore. Ranieri lo capiva e lo assecondava, Luis pretende (forse giustamente) di più. Totale: Juan, oltre ad aver patito problemi al ginocchio dai primi giorni della preparazione, ha subito un infortunio muscolare nella sfida contro il Milan, poi è tornato in campo a Udine praticamente un mese dopo. Lui tra l’altro è uno di quelli che la preparazione l’ha praticamente saltata. Forse è questa una spiegazione, oltre a quella della predisposizione. Altro infortunio muscolare di un certo peso, e sempre al flessore della coscia, è quello di Totti. Francesco si è fermato contro l’Atalanta, il primo ottobre scorso, è tornato per uno spezzone con il Lecce (quasi due mesi dopo), poi si è rifatto male, ma alla caviglia (due volte in cinque giorni). Ora sta benino. Lui vorrebbe giocare contro la Fiorentina, ma Luis ancora non lo vede al cento per cento. Ieri si è allenato regolarmente. Così come Borriello (altro reduce da un guaio muscolare), che ha svolto pure la partitella. È stato provato al fianco di Lamela e Bojan.
Quindi, Borriello insidia Totti, che Luis non vede ancora pronto. E il povero Osvaldo? Si allena, sorride, si gode il Tapiro, aspetta buone nuove, magari un perdono in extremis. I compagni vorrebbero, la società non sarebbe del tutto contraria, l’allenatore per ora chiude la porta. Da qui a sabato tutto può succedere, anche se ripensarci appare dura a tutti. Ma le sorprese (in questo caso piacevoli per la squadra) sono dietro l’angolo. Luis per domenica tiene in mente anche la carta Pjanic trequartista, come quella di De Rossi difensore centrale (provato qualche volta in allenamento al fianco di Heinze). A proposito di Pjanic: anche lui è finito nell’elenco di quelli che ha subito guai muscolari: si è fatto male in nazionale, ha giocato con un problema al flessore della coscia sinistra. I lungodegenti, infine. In principio fu Greco, che si è fermato in piena preparazione ed è tornato in campo verso la fine di settembre. Come lui, Lobont, rivisto tra i convocati solo recentemente dopo essersi fermato il 13 ottobre. Infine Borini, caduto e stirato durante Roma-Milan. Ancora non si hanno notizie del suo rientro. A Firenze non ci sarà, così come Pizarro, ancora alle prese con problemi al ginocchio. C’è chi addirittura tornerà a fine stagione se non ad inizio della prossima, ed è Burdisso. Ma qui è saltato un crociato. Altra storia.
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