(Corriere dello Sport/Atc - F.Bandinelli) - Un derby per l'Europa. Fiorentina-Roma è anche questo.
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Roma, con quei tre è come un derby
(Corriere dello Sport/Atc – F.Bandinelli) – Un derby per l’Europa. Fiorentina-Roma è anche questo.
Per lo storico antagonismo tra i due club e le rispettive tifoserie - il Casms ha vietato la vendita dei tagliandi ai residenti nel Lazio -, per la voglia di riuscire a sfatare il tabù che vuole i viola difficilmente vincenti contro una delle big del campionato (solo 4 vittorie su 50 gare), ma anche per il ricordo biancoceleste di diversi protagonisti, sei, tra staff tecnico e giocatori. Battere la Roma, per ciascuno di loro, avrebbe anche per questo un significato particolare.
MAI ALLA ROMA - A cominciare da Mihajlovic. Centocinquantatré presenze dal 1998 al 2004, uno scudetto, due Supercoppe italiane, una Coppa Italia, una Coppa delle Coppe e una Supercoppa Europea sono successi che non si dimenticano facilmente: Sinisa lo ha sempre ripetuto. Ha pure aggiunto di più, non vergognandosi a precisare che la Roma, la società che lo acquistò dalla Stella Rossa, lui non l'allenerà mai. « So che vado contro me stesso nel dirlo - rivelò lo scorso novembre -, ma io sono fatto così e proseguo dritto per la mia strada ». Pure mercoledì, in occasione della finale d'andata della Coppa Italia Primavera tra Fiorentina e Roma, è stato il primo ad avvicinarsi a Bruno Conti, responsabile del settore tecnico giallorosso per salutarlo ed abbracciarlo: dentro di sé, però, non ha dimenticato le emozioni vissute in biancoceleste. Da quelle, anzi, vuole ripartire.
TRASCINATORI SILENZIOSI - Dalla panchina, lo aiuterà un altro ex laziale, il suo vice Dario Marcolin, centrocampista che nella Lazio degli Anni Novanta ha messo insieme 70 presenze e 2 gol. Tra i preparatori, invece, i trascinatori silenziosi sono ben due: il professor Antonio Bovenzi, preparatore atletico in biancoceleste dal 2002 al 2004 con Mancini allenatore, e pure Giulio Nuciari, preparatore dei portieri nello stesso periodo. La scossa sono stati anche loro a darla, perché la determinazione, talvolta, è il primo ingrediente in grado di fare la differenza.
STORIE BIANCOCELESTI - Dal campo, durante tutta la settimana ci hanno pensato pure Lorenzo De Silvestri e Valon Behrami. De Silvestri, cresciuto nel settore giovanile di Formello, con i biancocelesti ha addirittura debuttato in serie A. La Lazio avrebbe dovuto essere il suo futuro, oltre che il suo presente. Fino a quando le incomprensioni con il presidente Claudio Lotito non sono diventate fratture insanabili. Il suo sconfinato affetto nei confronti della Curva Nord non lo ha mai nascosto come mai ha tenuto celato il rapporto che lo legava a Gabriele Sandri, il tifoso rimasto ucciso nell'area di servizio di Badia al Pino, vicino ad Arezzo, nel 2007. Addirittura, sul suo profilo facebook, c'è una fotografia speciale, con Suor Paola. De Silvestri, con la Roma spera di essere comunque protagonista, come gli hanno chiesto numerosi in questi giorni i suoi ex tifosi.
ROMANISTA MANCATO - Chi sicuramente invece sarà in campo è Valon Behrami, il centrocampista svizzero entrato nella storia dei biancocelesti per il gol-partita realizzato sul finire del derby contro la Roma, facendo esplodere di gioia tutta la Curva Nord: era il 19 marzo 2008, esattamente tre anni fa. A Trigoria, lui, avrebbe dovuto trasferirsi l’estate scorsa ma in realtà non ci è mai arrivato. Ma un gol alla Roma lui lo ha già fatto, in un derby vero. Basterà ripetersi: per Firenze ma soprattutto per l'Europa.
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