(Corriere dello Sport-P.Torri) Blindati, volanti, sirene, lampeggianti, avanti, dietro e ai fianchi del pullman della Roma. Che era stato fatto entrare in pista per evitare incroci pericolosi con i tifosi, una cinquantina, che si erano radunati agli arrivi nazionali,
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Roma, ancora alta tensione
(Corriere dello Sport-P.Torri) Blindati, volanti, sirene, lampeggianti, avanti, dietro e ai fianchi del pullman della Roma. Che era stato fatto entrare in pista per evitare incroci pericolosi con i tifosi, una cinquantina, che si erano...
per urlare in faccia a tecnici e giocatori quello che avevano urlato davanti al televisore negli ultimi trenta minuti della partita di Marassi. Questa è la Roma di oggi, scortata, vigilata, inseguita, sbandata, impaurita, inutilmente alla ricerca di se stessa. Del resto già all’aeroporto genovese, dove la comitiva romanista è stata fatta accomodare in una sala il cui ingresso è stato bloccato dai poliziotti, e durante il volo, il momento di grandissima tensione e preoccupazione che sta vivendo questo gruppo di giocatori, era stato possibile toccarlo con mano vedendo le facce dei giocatori, nessuna voglia di sorridere, gli occhi che guardavano in basso, le teste pure. Solo Marco Borriello si è concesso a qualche foto e autografo. Durante i quarantacinque minuti del volo, non è volata una mosca, non c’è stata una partita a carte, così come alla playstation che sono sempre stati i passatempi dei giocatori durante i trasferimenti. RABBIA - Era stato fin troppo facile prevedere che più di qualcuno si sarebbe presentato all’aeroporto romano per gridare la sua delusione, il suo dissenso, la sua rabbia per una squadra che quest’anno tale non lo è mai stata. Del resto già alla vigilia della gara contro il Genoa, a Trigoria era successo di tutto e di più, scontri tra tifosi e polizia, lacrimogeni, feriti e un’atmosfera che bastava respirarla per capire quale fosse l’umore della gente. Così sin da prima dell’imbarco dall’aeroporto genevose, su un volo di linea Alitalia, erano partite le telefonate per predisporre un rientro più tranquillo, si fa per dire, possibile. C’era la consapevolezza che i tifosi avrebbero fatto sentire la loro voce, meglio evitare qualsiasi contatto ravvicinato. Il pullman della Roma, una volta che tutta la squadra era salita a bordo, scortatissimo, è stato fatto uscire da un varco lontano, dirigendosi poi verso Trigoria dove, già da Genova, erano stati convocati tutti i giocatori, compresi quelli che ieri non c’erano a Genova per squalifica o infortunio (unico assente, ovviamente, Adriano). TENSIONE - Nel frattempo nei dintorni del centro sportivo giallorosso si era radunato circa un centinaio di tifosi che ha trovato Trigoria già blindata, impossibile arrivare davanti al cancello principale, si poteva stare nel piazzale Dino Viola, ma da lì non si poteva andare oltre. Nessuno di quelli che erano arrivati, si è mosso. E quando è sbucato il pullman della Roma, c’è stato un lancio di bottiglie, uova, pietre che fortunatamente hanno soltanto spaventato. Poi tutti si sono chiusi all’interno del bunker di Trigoria. Per una notte in cui comunque nessuno avrà preso sonno con facilità.
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