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Roma, Ancelotti è pronto

(Leggo – F.Balzani) L’uomo di Reggiolo ha detto sì. Carlo Ancelotti e la Roma sono pronti a ritrovarsi sull’altare dopo anni di dichiarazioni d’amore.

Redazione

(Leggo - F.Balzani) L’uomo di Reggiolo ha detto sì. Carlo Ancelotti e la Roma sono pronti a ritrovarsi sull’altare dopo anni di dichiarazioni d’amore.

Ad accelerare una trattativa nata sul finire della scorsa stagione (Ancelotti era stato contattato anche dalla Sensi) è stata l’eliminazione in Champions del Chelsea contro il Manchester United, che costerà il posto al tecnico italiano e che ha fatto crollare le quotazioni dei bookmakers (scese a 1,30) riguardo un approdo in giallorosso. La disfatta con il Manchester ha permesso alla Roma e a Baldini (prossimo ds giallorosso) di sferrare l’attacco finale. Ancelotti ha accettato di buon grado la corte (accompagnata da un contratto da 5,5 milioni di euro a stagione) e si è detto pronto a sposare il progetto americano anche se la Roma non dovesse qualificarsi in Champions.

Il divorzio dai Blues, sconfitta a Old Trafford a parte, sarebbe stato comunque inevitabile. In questi mesi, infatti, tra Abramovich e Ancelotti si era creato un vero e proprio solco. A cominciare dal licenziamento a novembre di Ray Wilkins, il principale collaboratore di Ancelotti, sostituito da un fedelissimo di Abramovich, Michael Emenalo.

Poi il cattivo rapporto di Ancelotti con Drogba, le critiche dei media inglesi (che ieri lo hanno bollato come «troppo buono») e una serie di sconfitte che hanno offuscato in un attimo le vittorie in Premier e in Fa Cup ottenute appena 11 mesi fa. Il tecnico emiliano è pronto a portarsi con sé il terzino destro Bosingwa (a parametro zero), il difensore centrale Ivanovic e avrebbe già chiesto (e ottenuto) l’ingaggio del pupillo Pirlo.

Insieme ad Ancelotti, poi, farebbero il loro ritorno a Roma (sempre su direttiva di Baldini): Tancredi nelle vesti di allenatore dei portieri e Maurizio Neri come preparatore atletico. Organigramma tecnico deciso, quindi, nonostante l’ottimo lavoro di Montella e del suo staff che in questi due mesi hanno raccolto 14 punti in 7 partite, riportato la Roma in zona-Champions e messo in difficoltà DiBenedetto e soci.

L’Aeroplanino piace molto a Trigoria (a giocatori e Montali), ma gli americani vogliono ripartire da un tecnico più esperto e dal più forte impatto mediatico. «Un giorno mi piacerebbe allenare Totti, ma non ora», aveva detto Ancelotti alla vigilia del ritorno dei quarti di Champions. Da martedì notte, quel giorno appare sempre più vicino.(ass)