(Corriere della Sera - L.Valdiserri) Salvare il salvabile. Con questa difficilissima missione Paolo Fiorentino, vicedirettore generale di UniCredit, ieri è salito nel fortino di Trigoria accerchiato da tifosi romanisti, inferociti ma quasi sempre passionali e non violenti.
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Ranieri, fiducia ad orologeria
(Corriere della Sera – L.Valdiserri) Salvare il salvabile. Con questa difficilissima missione Paolo Fiorentino, vicedirettore generale di UniCredit, ieri è salito nel fortino di Trigoria accerchiato da tifosi romanisti, inferociti ma quasi...
Il giorno dopo il 2-3 contro lo Shakhtar nell’andata degli ottavi di Champions — terzo k.o. consecutivo dopo quelli contro Inter e Napoli in campionato — ha visto andare in onda una specie di «Processo del giovedì». Gli ultrà hanno chiesto e ottenuto di parlare con i giocatori, rinfacciando loro l’amore più per la discoteca che per il sudore in campo. Prima, invece, c’era stata una seduta plenaria di analisi e psicanalisi — in più puntate — tra il rappresentante di UniCredit, la presidentessa ad interim Rosella Sensi, i dirigenti giallorossi (Conti, Montali, Pradè) e i giocatori.
La visita di Fiorentino era prevista da tempo, ma il caso ha voluto che arrivasse proprio dopo una delle serate più nere della storia recente del calcio giallorosso. C’è stata una difesa, dovuta, del lavoro di Ranieri: «È il vostro capo, dovete seguirlo». E c’è stato un discorso per tranquillizzare i molti ansiosi: «I progetti degli americani sono molto ambiziosi, chiuderemo tutto entro 30 giorni e UniCredit resterà nella Roma con il 40%. Perciò non c’è nulla da temere». Una parola in più per Perrotta e Cassetti, che hanno il contratto in scadenza. La stessa situazione di Mexès, che però non avrà problemi a trovare anche altrove un ricchissimo pluriennale. C’è chi dice abbia già messo nero su bianco con il Milan, ma il francese smentisce. Marco Borriello prima si è chiarito con Ranieri e poi si è preso gli insulti e uno specchietto rotto della sua auto all’uscita dal centro sportivo. Qualche genialoide si è dimenticato che il numero 22 ha segnato in stagione 15 gol: 10 in campionato, 4 in Champions League e uno in Coppa Italia.
Non saranno i 25.000 che Borriello ha detto di aver segnato, lamentandosi in panchina dell’incomprensibile esclusione dai titolari contro lo Shakhtar, ma sono tanti lo stesso. Il rapporto con Ranieri, in ogni caso, è compromesso e il discorso vale per tantissimi giocatori. Avanti insieme fino giugno — ma attenzione ai risultati contro Genoa e Bologna — e poi le strade si separeranno.
John Arne Riise, distrutto dall’errore commesso sul terzo gol ucraino, ha ribadito le scuse ai tifosi dal suo blog. Contro il Genoa, però, giocherà Castellini. Rischia di stare fuori anche Vucinic, che ha accusato ieri un colpo al ginocchio ricevuto mercoledì sera contro gli ucraini. Il desaparecido Pizarro potrebbe essere convocato e, chissà, tornare in campo dove manca dal 28 novembre 2010.
La presidentessa Rosella Sensi ha smentito con forza di aver richiesto ai giocatori di andare in ritiro e, perciò, anche di aver ricevuto da loro un rifiuto. Una delle tante esagerazioni della città che, nel calcio, sa vivere solo grandi amori e grandi odi. Chissà se con i bostoniani si abituerà al business is business che, cifre alla mano, dice tre cose: 1) senza il quarto posto in campionato saltano 25 milioni; 2) senza quarti di finale in Champions ne saltano 8; 3) 50 gol a metà febbraio non li aveva mai subiti nemmeno la Roma di Zemanche, in compenso, ne segnava il doppio di quella di Ranieri.
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