(Il Romanista - C.Zucchelli) E’ successo contro il Cagliari, contro l’Inter e, in ultimo, contro il Siena: la Roma nella seconda metà del secondo tempo crolla. Fisicamente e mentalmente.
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Questa Roma correrà tutto l’anno
(Il Romanista – C.Zucchelli) E’ successo contro il Cagliari, contro l’Inter e, in ultimo, contro il Siena: la Roma nella seconda metà del secondo tempo crolla. Fisicamente e mentalmente.
Le due cose spesso nel calcio vanno di pari passo. Ed è difficile capire se siano le gambe o la testa a comandare di più. A Trigoria tutti giurano che sia soltanto un fattore mentale. E che non ci siano problemi di preparazione fisica. I giocatori, al termine delle partite, sono sì stanchi, ma i risultati negativi incidono su questa condizione.
Così come incide il fatto che il metodo di gioco voluto da Luis Enrique sia molto dispendioso: si attacca e si difende in 11, si corre a tutto campo, si pressa continuamente (chiedere a Totti, che si è fatto 80 metri di campo giovedì sera per togliere il pallone dai piedi di Angelo), non c’è mai un attimo di respiro. La squadra però sembra essere pronta, ben diverso era il caso, un anno fa, quando la preparazione voluta da Ranieri e dal suo staff aveva lasciato perplesso più di qualche giocatore. Adesso le cose sono diverse: la squadra, che fin dal primo giorno di lavoro a luglio si allena con intensità, segue le indicazioni di Luis Enrique e del preparatore atletico Cabanellas e "sente" di avere i 90 minuti. Non basta che sbloccarsi psicologicamente per dimostrarlo. A Trigoria sono assolutamente convinti delle ottime capacità del giovane preparatore: classe 1987, in Spagna viene considerato una sorta di guru. Ha conquistato Luis Enrique ormai tre anni fa con un libro "La preparacion fisica en el futbol”.
Dopo averlo letto, l’allenatore ha contattato la casa editrice che lo aveva pubblicato chiedendo di essere messo in contatto con l’autore. Detto fatto, tra l’asturiano e il giovane esperto di calcio e atletica che viene dal mare (Maiorca, per la precisione) il feeling è stato immediato. Cabanellas è ricercatore, nel settore sportivo, in un progetto congiunto tra l’Università di Barcellona e quelle di Vienna e Colonia, da sempre si occupa esclusivamente di preparazione fisica nel calcio e si è laureato nella vecchia INEF (L’Instituto Nacional de Educación Física).
Tra i suoi maestri ha avuto Francisco “Paco” Seirullo Vargas, capo dei preparatori del Barcellona, entrato nel club attraverso la pallamano negli Anni 70. Una specie di totem nel campo della preparazione fisica in Spagna, molto stimato tra gli addetti ai lavori. La filosofia del professor Seirullo, che ha lavorato con Luís Aragonés, Johan Cruyff, Bobby Rob-son, Carles Rexach, Llorenç Serra Ferrer, Louis van Gaal, Antic e Frank Rijkaard, si fonda sull’idea che il calcio si basa su due cose: forza degli atleti e velocità del pallone. Questo è quello che Cabanellas, insieme a Luis Enrique e a tutto lo staff, sta cercando di dare alla Roma. Per lui sono fondamentali gli esercizi anaerobici, in quanto ritiene che la parte aerobica sia svolta ugualmente in questo tipo di lavoro e completata dalle corse e dalle partite. Il lavoro svolto in ritiro dalla Roma è stato in linea con i nuovi criteri di preparazione in uso in tutta Europa. Abolito l’allenamento sul fondo, subito lavoro con il pallone, tanta intensità con i torelli. Praticamente abolita la palestra, molto frequentata ai tempi di Spalletti, già meno con Ranieri, gli esercizi di potenziamento si fanno con gli elastici. Con la convinzione che questo tipo di lavoro possa portare a un livello costante di preparazione per tutta la stagione. A patto però che sia sempre la testa a comandare le gambe.
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