(Il Romanista - P.Bruni) - L’ultimo giorno di scuola prima delle vacanze, mentre si scuotano gli armadietti e la testa si proietta verso le più disparate località esotiche, regala ai microfoni di Sky Sport 24 un Pizarro in grande spo
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Pizarro: «Io voglio restare»
(Il Romanista – P.Bruni) – L’ultimo giorno di scuola prima delle vacanze, mentre si scuotano gli armadietti e la testa si proietta verso le più disparate località esotiche, regala ai microfoni di Sky Sport 24 un Pizarro in grande spo
lvero. Fermo e deciso come impone il suo carattere, il Pek ha voluto subito mettere a tacere la ridda di voci che, fino a qualche giorno fa, avevano innescato un fiume di polemiche circa il possibile arrivo sulla panchina giallorossa di Marcelo Bielsa, ex tecnico del Cile e personaggio definito “poco gradito” al ragazzo di Valparaiso: «Come allenatore non lo conosco, anche perché io avevo già rinunciato quando è arrivato in nazionale, purtroppo a Roma funziona così». La storia, in effetti, dà ragione al numero 7: lui, la casacca della “Rossa”, non la indossa dal lontano 13 ottobre 2005 esattamente dal pareggio a reti inviolate con l’Ecuador. Uno 0-0 che precluse ai sudamericani la possibilità di qualificazione alla Coppa del Mondo in Germania. Scartabellando, poi, le cronache degli anni successivi non sono mai mancati, seppur senza poter avere la reale controprova, attestati di stima nei confronti del tecnico argentino. Alla TVN, la televisione statale cilena, ad esempio, neppure un anno fa, Pizarro si spinse a fare un paragone piuttosto pesante: «Mi piacerebbe che continuasse: è il nostro Alex Ferguson. I risultati e la crescita del movimento nazionale sono sotto gli occhi di tutti». Tanto amor patrio per il “piccoletto” ma anche, e soprattutto, molto affetto per la Roma. La stagione appena conclusa, piena di difficoltà e contrattempi, fortunatamente è finita in archivio e l’arrivo degli americani ha aperto nuovi scenari: «Il bilancio è negativo perché quest’anno non ha vinto l’Inter e, in teoria, toccava a noi farlo. Senza dubbio ci prendiamo le responsabilità, siamo stati al di sotto delle prospettive perché la squadra si è rinforzata anche bene, ma sul campo non è riuscita ad esprimersi come avrebbe potuto e dovuto. Che voto mi darei? Quattro». Impossibile, quindi, non fare una breve digressione sul ciclo appena concluso, quando la Magica si è ritrovata più volte ad un soffio dal paradiso: «Questo gruppo ha fatto tantissimo, siamo stati vicini a un traguardo importante come lo scudetto, il desiderio era di vincere con la Roma. La Roma sa quanto le sono legato, voglio rimanere ». Il passato, tuttavia, si specchia fedelmente col domani e il vivaio romanista può essere un’altra via per cercare il definitivo salto di qualità e investire su prodotti interni evitando, così, di guardare eccessivamente in casa d’altri: «Serve gente con mentalità vincente per poter vincere qualcosa – proseguito Pizarro –, i ragazzi forti la Roma ce li ha in casa, bisogna solamente farli crescere permettendo loro di allenarsi con la prima squadra. Noi saremo lì ad aspettare e a farci trovare pronti. Le attuali sensazioni? E’ brutto partire senza avere contatti con i nuovi proprietari, speriamo che lavorino bene perché le altre big lo stanno già facendo
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