(Il Romanista - P.Bruni) - Squadra che vince, si cambia. Sembra essere questo il motto preferito di Claudio Ranieri da quando è iniziata la stagione.
rassegna stampa roma
Più Menez che Vucinic
(Il Romanista – P.Bruni) – Squadra che vince, si cambia. Sembra essere questo il motto preferito di Claudio Ranieri da quando è iniziata la stagione.
Un po’ per necessità di circostanza e un po’ per quelle di scelta, dovrebbero essere in quattro (un numero che si ripete armonicamente) coloro che, rispetto al calcio d’inizio della gara di mercoledì contro la Lazio, usciranno per far posto ad altri compagni. In porta andrà Julio Sergio e Doni si accomoderà in panchina. Alla difesa, invece, toccherà qualche cambiamento: di sicuro non ci sarà Burdisso, squalificato dal giudice sportivo per una giornata. L’argentino, comunque, sarà tranquillamente coperto nel cuore della retroguardia da Mexes e Juan. Se sulla sinistra la presenza di Riise non viene minimamente messa in dubbio, sulla fascia opposta continua il rebus su chi potrà fungere da esterno titolare. Ieri Cassetti è rientrato in gruppo dopo i problemi avuti alla caviglia e la logica imporrebbe un suo impiego. C’è, però, la possibilità che venga data una chance a Rosi, un ragazzo apprezzato tantissimo dal tecnico e che quest’anno, tra riserve e tribune, non ha trovato spazio. Il ragionamento è semplice: si gioca ogni tre giorni, giovedì c’è l’impegno con la Juventus, l’esterno bresciano potrebbe godere di un turno di riposo ed essere rilanciato a Torino in coppa Italia. Nella mediana non dovrebbero esserci dubbi sulla presenza di De Rossi e dell’eroe “stracittadino” Fabio Simplicio. Intorno a loro ruota il consueto totocentrocampisti. Perrotta ha smaltito completamente il fastidio fra la spalla e il costato, è stato convocato e ha pure buone possibilità di essere fin da subito in campo. Fra lui e lo “starting eleven” sembra esserci solamente Taddei. Il brasiliano, qualora venisse impiegato, non soltanto tornerebbe titolare dopo l’apparizione col Catania, ma festeggerebbe la sua 300sima gara ufficiale in Italia. Le incognite, al momento, si chiamano Greco e Brighi. Infine, per la gioia di tutti i tifosi, veniamo all’attacco. Considerando che contro la Lazio era squalificato e lo sarà pure giovedì con la Juve (secondo dei cinque turni), Totti appare quello quasi sicuro di avere un posto. Difficile, poi, ipotizzare che Ranieri si privi di Borriello, il cannoniere principe della squadra, l’uomo che segna, fa segnare e che aiuta (tanto) sulle palle inattive. Restano, quindi, Vucinic (per il quale pare si sia rifatta sotto la Juve ricevendo l’ennesimo no dalla Roma) e Menez. Uno è di troppo. Entrambi sono imprescindibili nello scacchiere tattico e vivono un ottimo momento di forma. Il turn over dell’allenatore di San Saba non fa sconti o regali: tocca a tutti, prima o poi. A naso sembrerebbe il montenegrino quello con più possibilità di finire in panchina, magari per gettarlo nella mischia all’occorrenza.
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