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Pioli, contatto. Ma solo quello

(Il Romanista – C.Zucchelli) – Walter Sabatini ha incontrato ieri, nel primo pomeriggio, Stefano Pioli, attuale tecnico del Chievo. Ma difficilmente sarà lui il nuovo allenatore della Roma.

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(Il Romanista - C.Zucchelli) - Walter Sabatini ha incontrato ieri, nel primo pomeriggio, Stefano Pioli, attuale tecnico del Chievo. Ma difficilmente sarà lui il nuovo allenatore della Roma.

Continuano ad essere molto calde, infatti, le piste che portano a Didier Deschamps e Delio Rossi, al momento i due che sono in pole per sedere, la prossima stagione, sulla panchina giallorossa. Più difficile, invece, che si arrivi a Villas Boas, che continua a confermare la sua permanenza al Porto, Rudi Garcia, anche lui certo «di restare al Lille» e Carlo Ancelotti, il quale, pur aspettando «serenamente la decisione del Chelsea» pare pronto a restare fermo un anno in attesa che si liberi la panchina che, ad oggi, sembra essere nei suoi sogni, quella del Real Madrid.

PIOLI Ieri, come detto, è stata la giornata del primo vero incontro per decidere chi sarà il successore di Montella sulla panchina della Roma. In una località nei pressi di Verona, il nuovo direttore sportivo giallorosso, Walter Sabatini, ha incontrato Stefano Pioli, allenatore del Chievo. I due si sono visti a pranzo, poco prima che l’allenatore andasse a dirigere la seduta della sua squadra. L’incontro, durato circa un’ora, è stato definito da Sabatini «molto positivo» e per certi versi anche sorprendente: Pioli, infatti, si è presentato con «grandi motivazioni » e ha dimostrato di essere a conoscenza di tutti quelli che, a suo dire, sono stati i problemi tecnico-tattici che hanno afflitto la Roma in questa stagione. Tra i due, il rapporto è antico: nell’anno di grazia romanista 82-83, Pioli e Sabatini dividevano lo spogliatoio a Parma, in serie C. Non una vera amicizia, ma una stima reciproca che ha portato al colloquio di ieri in cui, di comune accordo, hanno deciso di confermare tutto alla stampa. Sabatini però, almeno ufficialmente, non ha parlato, al contrario, invece, di quanto fatto da Pioli: «Fa davvero piacere che una società come la Roma abbia pensato a me - le sue parole a Teleradiostereo - e devo dire che l’incontro con Sabatini è stato positivo. Ho spiegato i miei principi tecnici e non solo. Sono uno che punta sul gruppo, ho dato la mia interpretazione di come vedo il calcio. Adesso aspettiamo, ci risentiremo la prossima settimana». Lui deve discutere il suo rapporto col Chievo, la Roma deve valutare, con serenità, gli altri candidati. I cui nomi sono stati fatti a Pioli, che sa di far parte di una rosa con altri elementi: «Il mio contratto è in scadenza - ha spiegato ancora - c’è l’opzione per la prossima stagione. Parlerò con il Chievo, poi sentirò di nuovo Sabatini. Altri nomi più allettanti di me? Anche altri allenatori in passato non sono stati accolti in pompa magna - è stata la sua risposta pronta - poi il lavoro li ha premiati e sono stati riabilitati».

DELIO ROSSILa candidatura di Pioli, come era prevedibile (ed era stato messo in conto da Sabatini) non ha entusiasmato la piazza. Nelle radio e su Internet non si è parlato d’altro, ma la Roma vuole comportarsi da grande società, scegliendo l’allenatore che reputa più idoneo, provando a non farsi condizionare dall’ambiente. Ecco perché è più che mai viva l’ipotesi Delio Rossi: l’allenatore del Palermo piace - non solo a Sabatini - e anche tanto. Lui ha voglia di venire, è pronto a mettersi il passato laziale alle spalle, è convinto di poter dimostrare di non essere solo un maestro di calcio, ma anche un allenatore vincente. Nei prossimi giorni si sentirà, ancora una volta, con Sabatini ma i due, che si conoscono benissimo, non hanno bisogno di parlare né di calcio né di motivazioni, come conferma anche il presidente del Palermo, Zamparini: «Sabatini vuole Rossi alla Roma ». L’unico vero scoglio che dovranno affrontare è quello inerente alla piazza.

DESCHAMPS Un po’ quello che potrebbe succedere con l’allenatore del Marsiglia, il cui passato juventino è ben noto ai romanisti. Lui ha parlato con Baldini, anche di recente, si è preso una decina di giorni per riflettere, gliene sono stati concessi meno. La Roma ha fretta di chiudere, lui lo sa e entro metà della prossima settimana darà una risposta. Nel caso accettasse, supererebbe Pioli e le sue parole fanno pensare che la cosa lo tenti: «Restare a Marsiglia? So per certo che chiuderò qui il campionato...». Il suo contratto scade il prossimo anno e per rescinderlo ci vogliono 3 milioni di euro.

GARCIA Le parole di Deschamps sono ben diverse da quelle dell’allenatore che gli ha appena soffiato il campionato: Rudi Garcia del Lille. La sua frase, riportata da L’Equipe, «resterò al Lille al 100%» ha un po’ spiazzato tutti, compreso chi lo aveva contattato nei giorni scorsi ed era ancora in attesa di una risposta ufficiale.

VILLAS BOASIl portoghese, si sa, era in cima alla lista di Franco Baldini, che già lo aveva contattato mesi fa. Lui aveva (ha) promesso la risposta definitiva lunedì, al termine della stagione, visto che deve ancora giocarsi la Coppa di Lega col suo Porto e il futuro direttore generale a quello si attiene, pur registrando, ieri via Twitter, l’intenzione di Villas Boas «di restare al Porto almeno per un’altra stagione».

ANCELOTTI Il sogno, almeno inizialmente, di tutti i romanisti. Se c’è un allenatore che la gente giallorossa vorrebbe in panchina per tentare di vincere lo scudetto prima e poi quella grande Coppa lì dalle grandi orecchie, è proprio lui, Carletto. Che però, con le ultime dichiarazioni, ha sempre tenuto alla larga l’ipotesi Roma. Gli esperti di mercato dicono che voglia il Real e che, pur di allenarlo, sia pronto a restare fermo un anno. Probabile, ma non sicuro. Per adesso, di certo, ci sono solo le sue parole "attendiste": «La prossima settimana mi incontrerò con la società. Non so ancora cosa abbiano deciso, spiegherò le mie ragioni e accetterò la decisione che verrà presa. Ho ancora un anno di contratto e spero di restare, ma in caso contrario non sarà un problema». Se si dovesse ufficialmente liberare, il suo telefono, sponda Roma, squillerà. Almeno un’ultima volta.