(Il Romanista - C. Zucchelli) - In Argentina si dicono «preoccupati» per la caviglia di Lamela, a Trigoria no. Nel senso che il giocatore, d’accordo con lo staff medico della sua nazionale, sa perfettamente come comportarsi per non mettere in alcun modo a rischio il suo futuro.
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Per Lamela ancora dolore al piede, niente Corea
(Il Romanista – C. Zucchelli) – In Argentina si dicono «preoccupati» per la caviglia di Lamela, a Trigoria no. Nel senso che il giocatore, d’accordo con lo staff medico della sua nazionale, sa perfettamente come comportarsi per non...
E infatti oggi contro la Corea del Nord Erik non dovrebbe scendere in campo. Si tratta della terza partita di qualificazione alla seconda fase del Mondiale Under 20 che si sta disputando in Colombia e che vede l’Argentina quasi sicura della qualificazione, visto il successo contro il Messico - firmato proprio da Lamela - e il pareggio a reti bianche contro l’Inghilterra. Una partita, quest’ultima, che il giovane attaccante ha voluto giocare quasi a tutti i costi («per noi ha sempre un sapore speciale», ha detto) convivendo con quel dolore al piede sinistro che gli dà fastidio ormai da qualche tempo. Al fischio finale però Erik ha deciso di fermarsi e insieme al ct Perazzo ha valutato tempi e modi di recupero. Contro la Corea non dovrebbe scendere in campo: per riposarsi, far sparire il dolore ed essere pronto per la seconda fase del Mondiale, quella in cui l’Argentina darà l’assalto al titolo. Il Paese, dopo la delusione per la Coppa America, sta seguendo con interesse l’avventura della baby nazionale e considera - giustamente - Lamela il valore aggiunto per provare a vincere il torneo. Ecco perché nei quotidiani argentini di questi giorni viene dato ampio spazio alle sue condizioni fisiche. Su Olè, addirittura, si legge un articolo intitolato: "Abbiamo bisogno di te, Erik". In questi giorni l’attaccante si è allenato senza forzare. Ha fatto un po’ di corsa, poi, visto che il piede continuava a dargli fastidio, si è dedicato soltanto a un po’ di palestra. Palestra che l’Argentina ha dovuto cambiare in fretta e furia, visto che quella allestita all’aperto è stata inagibile a causa di una tempesta di pioggia e vento che si è abbattuta su Medellin. L’umore dei ragazzi argentini era e resta buono: in questi giorni hanno festeggiato anche il compleanno del difensore Galeano - che ha compiuto 20 anni e che piace a Sabatini - e dello stesso ct Perazzo, nato 49 anni fa proprio a Bogotà. I giocatori hanno festeggiato, scherzato e mangiato la torta, senza esagerare però, visto che la storia del Mondiale è ancora tutta da scrivere. Così come è ancora tutta da scrivere la sua storia con la Roma. Una storia che inizierà quando terminerà per l’Argentina l’avventura in Colombia, con ogni probabilità dopo Ferragosto. Per quella data, si spera, il problema alla caviglia dovrà essere soltanto un ricordo.
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