(Corriere dello Sport-P.Torri) Sessanta agli americani, quaranta a Unicredit. Sul primo numero non ci sono se e ma, è dei quattro soci born in the Usa, semmai, più o meno a breve giro di posta, ci potrà essere qualche altro nome, sempre americano, che entrerà nel gruppo.
rassegna stampa roma
Partner italiano rispunta Angelini
(Corriere dello Sport-P.Torri) Sessanta agli americani, quaranta a Unicredit. Sul primo numero non ci sono se e ma, è dei quattro soci born in the Usa, semmai, più o meno a breve giro di posta, ci potrà essere qualche altro nome, sempre...
Da discutere, invece, c’è sul restante quaranta per cento, quello per il momento rimasto interamente in mano all’Istituto bancario di piazza Cordusio. Detto che i vertici della Banca non è che sentano così impellente il desiderio di cederne una parte, non meno della metà, a un partner italiano, come peraltro è scritto e certificato nei contratti che sono stati firmati, c’è da capire i tempi ma soprattutto a chi potrà essere ceduta almeno il cinquanta per cento del pacchetto azionario rimasto in mano al dottor Paolo Fiorentino. RITORNO - Di nomi ne circolano parecchi, ma negli ultimi giorni, ce ne è uno che più di qualunque altro sembra quello maggiormente accreditato per assumersi oneri e onori di terzo partner della nuova Roma. E non è un nome sconosciuto, anzi. Perché si tratta del dottor Francesco Angelini, l’imprenditore farmaceutico, romano e romanista, che in tempi passati non aveva fatto certo mistero di essere interessato all’acquisto della Roma, esponendosi in prima persona con dichiarazioni che, all’epoca, non potevano certo essere equivocate. Dopo quelle interviste, un paio apparse su questo giornale, il dottor Angelini progressivamente è scomparso nel nulla. Non ha più parlato, si è tornati a parlare di lui solo quando il suo gruppo emise un comunicato per smentire in maniera categorica la partecipazione alla fase finale del processo di vendita della società giallorossa. Per il resto, silenzio assoluto che, senza voler essere polemici ma attenendoci soltanto ai fatti, è legittimo definire colpevole, soprattutto alla luce delle parole che l’imprenditore romano spese quando annunciò il suo interesse al pacchetto di maggioranza della Roma. Sia chiaro, ognuno ha il sacrosanto diritto di ripensarci e cambiare idea, ma sarebbe stato opportuno dichiararlo, perlomeno per evitare una brutta figura agli occhi dei tanti tifosi romanisti che avevano metabolizzato con curiosità, interesse e speranza le intenzioni d’acquisto manifestate pubblicamente dal dottor Angelini. RUMORS - Ora, però, nel momento in cui si è concluso il travagliato passaggio di consegne della Roma, spifferi, chiacchiere, confidenze e pure qualche cosa di più, sono tornati a indicare in maniera piuttosto categorica come sia proprio l’imprenditore farmaceutico romano e romanista il nome più gettonato (qualcuno lo dà addirittura per certo) per vestire i panni della parte italiana nella nuova Roma che sta nascendo. Per quello che ci disse all’epoca, per la verità, facciamo un po’ fatica a crederlo ( « Nella mia storia di imprenditore non ho mai preso in considerazione partecipazioni di minoranza, non ha senso acquistare una parte di un’azienda per poi non avere nessuna capacità decisionale » ) , ma, pure in questo caso, non ci sorprenderebbe un cambiamento di idee. Per quanto ci riguarda, possiamo dire con assoluta certezza che, seppure non in tempi recentissimi, c’è stato un incontro tra il dottor Angelini e l’avvocato Mauro Baldissoni, l’uomo dello studio Tonucci che ha accompagnato il gruppo degli americani sin dalla prima ora. Come altrettanto sicuramente ci risultano diversi incontri del signor Tachipirina con il dottor Paolo Fiorentino e, anche, con Gianni Petrucci, presidente del Coni. Sono indizi che non costituiscono ancora una prova, ma che legittimano la voce, anzi parecchio di più, che vuole il dottor Angelini prossimo socio della Roma. Magari con una carica di vicepresidente e un diritto di prelazione per l’acquisto della maggioranza della società giallorossa quando e se gli americani decideranno di lasciare.
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