(Il Tempo) -Venticinque milioni! Tanti, bellissimi, che farebbero la felicità di qualsiasi società e potrebbero rimettere in piedi le casse di molti club, ma che non interessano alla Roma.
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Parte l'offensiva del Real Madrid per il giallorosso: pronti 25 milioni
(Il Tempo) – Venticinque milioni! Tanti, bellissimi, che farebbero la felicità di qualsiasi società e potrebbero rimettere in piedi le casse di molti club, ma che non interessano alla Roma.
O almeno non interessano alla nuova Roma targata Usa, soprattutto se per averli serve un sacrificio come quello di De Rossi. C'è scritto bello grosso il nome del centrocampista romano in cima alla lista delle priorità della cordata a stelle e strisce che non si può certo presentare a Roma con una cessione eccellente. DiBenedetto ha finora frequentato poco la Capitale, ma gli hanno spiegato benissimo cosa voglia dire per i romanisti De Rossi: è capitan futuro, l'unico in grado, secondo l'immaginario collettivo, di poter anche solo lontanamente pensare di raccogliere la pesantissima eredità che prima o poi Totti (un altro intoccabile per tutti: americani compresi) gli lascerà in mano. Certo, il centrocampista giallorosso campione del mondo con l'Italia in Germania nel 2006, non sta vivendo la sua stagione migliore e l'offerta del Real Madrid di 25 milioni (al momento comunque virtuale perché nessuno dal club madridista ha contattato i dirigenti di Trigoria) lo conferma: paradossalmente sono pochi per un giocatore di questa categoria, che una volta ritrovato lo smalto migliore entra di diritto nel club esclusivo dei più forti del mondo.
Fisico, piedi e una facilità di interpretare le partite che lo rendono, se in condizione, un centrocampista quasi perfetto: dove il quasi sta a giustificare qualche «uscita» di testa non all'altezza delle sue qualità. Ovvio che il Real Madrid sia una suggestione interessante per tutti, e forse l'unica destinazione che De Rossi potrebbe accettare qualora possa finire sul mercato. Ma è altrettanto scontato come in questo momento non si muova nulla: tantomeno un pezzo da novanta come Daniele. Il passaggio di proprietà alla cordata che fa capo a DiBendetto è ormai alle porte e si sta lavorando per definire il giorno dell'incontro per le firme. Nonostante le «conference call» di ieri tra le parti è difficile si riesca a fare questa settimana con Fiorentino di Unicredit a Londra (parte oggi) e DiBendetto che venerdì dovrà essere a Miami per un impegno precedente non prorogabile. Si potrebbe decidere per un incontro nel weekend, ma molto più probabile nei primi giorni della prossima settimana in Italia (Milano o Roma ancora da definire).
Svelato infine il mistero attorno al «quinto» americano che si sarebbe inserito nell'affare: non esiste. O meglio arrivano smentite, perchè si tratterebbe di Bill Duffy agente sportivo impegnato nel campionato di basket americano Nba, ma che avrebbe manifestato interesse ad acquisire una parte della quota rimasta alla banca: cosa che avverrebbe, semmai (al momento sembra escluso), solo in un secondo tempo a vendita avvenuta. Confermata invece la volontà di «aprire» a un italiano che si dovrà occupare della costruzione dello stadio: Parnasi e Angelini in pole. Si procede quindi spediti, cercando di schivare gli ultimi siluri e le interferenze continue, per far si che il sogno americano della Roma si avveri al più presto.
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