Parte l'aumento di capitale da 115 milioni di euro della Roma. L'operazione avviene dopo i versamenti in conto capitale effettuati lo scorso anno dal presidente Pallotta per riequilibrare i conti del club, scrive Carlo Festa su "Il Sole 24 Ore". Ora c'è la conversione come passaggio finale. Una piccola parte dell'aumento sarà per cassa e a disposizione del mercato: in caso di integrale sottoscrizione, circa 20,4 milioni.
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Parte l’aumento della Roma: Pallotta converte i versamenti
Più ricavi con la Champions, ma resta la tensione finanziaria
La Roma è una società ancora in fase di profondo turnaround, anche se la semifinale di Champions ha portato benefici ai conti. Il dg Baldissoni ha spiegato che "le perdite dell'anno scorso sono legate alle non partecipazione alla Champions. Nel 2017/2018 proiettiamo i ricavi a 240 milioni, nuovo record per la società. Con la Champions aumentano i ricavi da diritti tv e quelli commerciali". Tuttavia nel prospetto informativo che accompagna l'aumento sono indicati diversi elementi di rischio. Viene precisato che l'operazione si inserisce in un contesto di significativo deterioramento della situazione economica, finanziaria e patrimoniale del gruppo, caratterizzata da un trend reddituale negativo, da un deficit patrimoniale (a livello consolidato) per 129,3 milioni al 31 dicembre 2017, nonché da una situazione di elevata tensione finanziaria: al 31 marzo 2018, l'indebitamento finanziario ammonta a circa 270 milioni.
Alla data del prospetto informativo sussiste anche il rischio che un peggioramento significativo dei risultati negativi possa condurre a un ulteriore deterioramento patrimoniale tale da far configurare la fattispecie di cui all'articolo 2447 del codice civile (riduzione del capitale sociale al di sotto del limite legale). Infine l'aumento, anche in caso di integrale sottoscrizione, non è sufficiente a far fronte al fabbisogno finanziario complessivo del gruppo per i 12 mesi successivi alla data del prospetto. La stima del fabbisogno finanziario ammonta a 143 milioni e i proventi netti per cassa ammontano a 20,4 milioni, tenuto conto che per la rimanente parte i veicoli di Pallotta si sono impegnati alla sottoscrizione solo mediante conversione in azioni.
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