(Il Romanista - C.Zucchelli) L’intenzione è chiara: risolvere il rebus allenatore entro questa settimana. La Roma non può e non vuole più aspettare e oggi potrebbe essere un giorno chiave.
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Ora Ancelotti è senza panchina
(Il Romanista – C.Zucchelli) L’intenzione è chiara: risolvere il rebus allenatore entro questa settimana. La Roma non può e non vuole più aspettare e oggi potrebbe essere un giorno chiave.
Perché oggi, a Londra, c’è James Pallotta che, entro un paio di giorni, incontrerà Franco Baldini. L’argomento, neanche a dirlo, sarà la Roma. Non solo: a Londra c’è anche Carlo Ancelotti, che da ieri sera non è più l’allenatore del Chelsea. Come era nell’aria, viste le «performance non all’altezza», il club inglese ha licenziato l’allenatore italiano, a questo punto senza squadra. I tre potrebbero anche incontrarsi, ipotizza qualcuno, anche se dall’Inghilterra al momento non arrivano conferme. Ma non è detto che in giornata non succeda qualcosa. Non solo Ancelotti però: oggi Baldini attende anche la risposta di Villas Boas. L’allenatore portoghese, che Baldini ha contattato per la prima volta oltre due mesi fa, finora ha sempre detto che vorrebbe restare, almeno per un altro anno, al Porto per tentare, soprattutto, l’apertura in Champions. Baldini però non si è dato per vinto e, anche in questo ultimo fine settimana, ha tentato di convincerlo ad accettare la Roma. Da ambienti vicini al manager della FA (incarico che abbandonerà a fine settembre) sembra che qualche possibilità ci possa essere, ma soltanto oggi se ne saprà di più.
Se Villas Boas dovesse rifiutare per l’ultima e definitiva volta e se Ancelotti dovesse scegliere di star fermo un anno in attesa che si liberi la panchina del Real, la Roma virerà su uno tra Deschamps e Delio Rossi. Piacciono entrambi perché entrambi sono uomini di campo, anche se hanno caratteristiche completamente diverse. Sia l’uno che l’altro dovrebbero lasciare le rispettive squadre (Marsiglia e Palermo) e sarebbero accolti, almeno inizialmente, con un po’ di scetticismo da parte della piazza romanista. I nuovi dirigenti però non intendono dare peso a questo, convinti che, col tempo e col lavoro, entrambi potrebbero essere rivalutati. Lo stesso discorso è quello che ha fatto qualche giorno fa Stefano Pioli, finora l’unico allenatore che, almeno ufficialmente, è stato incontrato da Sabatini la scorsa settimana, poco prima che il neo direttore sportivo partisse per l’Argentina. Il tecnico del Chievo, nonostante la buona impressione fatta, sembra essere definitivamente fuori dai giochi, tanto che c’è anche chi dice che possa essere proprio lui il sostituto di Delio Rossi sulla panchina del Palermo. Lui però ancora ci crede: «Allenare la Roma? Sarebbe una grande possibilità per me», ha ribadito ieri.
Una partita a scacchi, in sintesi, che potrebbe avere anche un vincitore decisamente a sorpresa. Le parole di Pallotta di sabato infatti («dopo la finale di Champions saprete ») hanno fatto sì che molti romanisti - e anche qualche operatore di mercato - vedessero una sorta di previsione di un clamoroso addio di Guardiola al Barcellona. Se Pep dovesse vincere la Champions potrebbe lasciare Messi e compagni per tentare di mettersi in gioco da un’altra parte. E in quel caso la Roma sarebbe in prima fila. Al momento si tratta comunque di una voce, per quanto suggestiva, e nulla di più. Non resta che attendere. Considerando che in Argentina raccontano di un incontro, ieri, tra Sabatini e Bielsa a questo punto, secondo la stampa di Buenos Aires, «molto vicino alla Roma».
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