(Il Romanista - B.De Vecchi) Una vicenda quasi surreale. È quella legata al trasferimento alla Roma di Simon Kjaer.
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Non c’è l’accordo Kjaer è ripartito
(Il Romanista – B.De Vecchi) Una vicenda quasi surreale. È quella legata al trasferimento alla Roma di Simon Kjaer.
Il difensore infatti, dopo aver sostenuto e superato le visite mediche, è tornato in Germania. Col morale a pezzi, ha preso il volo delle 17.30 da Fiumicino direzione Monaco, dove resterà fino a che la sua situazione non verrà sbloccata. In un senso o nell’altro. Il difensore danese del Wolfsburg, giunto nella Capitale nella serata di giovedì, quella in cui la Roma è stata eliminata dall’Europa League, è infatti stato richiamato in Germania dal club tedesco che non ha trovato l’accordo economico con la Roma per dare il via libera alla cessione del giocatore. L’ex centrale del Palermo, che come detto aveva sostenuto anche le visite mediche e trascorso il pomeriggio nel centro sportivo di Trigoria, sembrava ormai a un passo dal vestire la maglia giallorossa, ma nelle ultime ore l’affare si è complicato rischiando adesso di saltare definitivamente. A rendere incerta la fumata bianca della trattativa tra Roma e Wolfsburg è la modalità di trasferimento di Kjaer in giallorosso: i tedeschi vorrebbero infatti inserire nel contratto di cessione in prestito del giocatore un successivo vincolo d’acquisto obbligatorio al termine della prossima stagione (operazione simile a quella che concordarono Roma e Milan per il trasferimento di Borriello ma che esiste come scrittura privata e non nei moduli federali), mentre la Roma non si muove dalla formula del prestito (oneroso) con diritto (e non obbligo) di riscatto. Il Wolfsburg aveva concesso al difensore un permesso di 5 giorni sia per le visite sia per trattare con la Roma i termini dell’ingaggio. Il permesso, col mercato agli sgoccioli, era stato rilasciato per non rischiare ritardi relativi al tesseramento visto che per chiudere la trattativa è comunque necessario attendere il nulla osta che la Fifa deve concedere attraverso il nuovo sistema elettronico, battezzato "transfer matching system". Oggi o al massimo domani la questione si chiuderà. La Roma non intende fare passi indietro: può aumentare, eventualmente, i bonus da concedere in futuro ai tedeschi, ma pare decisa a non cedere all’obbligo di riscatto. Più che altro per una questione di credibilità internazionale: i primi fax del Wolfsburg avevano sempre parlato di diritto di riscatto e il voltafaccia delle ultime ore non è andato giù a nessuno a Trigoria. Come dimostrano anche le vicende Simplicio e, soprattutto, Barusso, Sabatini non è uno che ama questi atteggiamenti, per usare un eufemismo. Si aspetta che i tedeschi rispettino l’accordo iniziale, altrimenti pazienza. La Roma virerà su altri obiettivi. C’è chi dice ancora Ogbonna. E c’è invece chi dice che Sabatini potrebbe scegliere di non prendere più un centrale ma un esterno, investendo la somma destinata a Kjaer su Davide Santon dell’Inter. Con la Roma impegnata soltanto in campionato (e Coppa Italia) potrebbe non essere più così necessario l’arrivo di un altro difensore centrale per quanto giovane e promettente come il danese. Il quale, già da ieri sera, sta facendo pressione sul Wolfsburg per convincerlo ad accettare le richieste della Roma, consapevole che il trasferimento in giallorosso rappresenta la grande opportunità della sua carriera. Lui e il suo procuratore stanno facendo da mediatori e entro 24 ore si saprà se il tentativo ha avuto, o meno, successo.
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