(Il Romanista - V.Valeri) - Ceduto Mirko Vucinic alla Juventus, Walter Sabatini è alla ricerca di un attaccante che abbia i numeri giusti per diventare titolare nella nuova squadra che si sta costruendo intorno a Totti e De Rossi.
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Nilmar: seicento dollari per una sfida… International
(Il Romanista – V.Valeri) – Ceduto Mirko Vucinic alla Juventus, Walter Sabatini è alla ricerca di un attaccante che abbia i numeri giusti per diventare titolare nella nuova squadra che si sta costruendo intorno a Totti e De Rossi.
Come ribadito dallo stesso direttore sportivo, la Roma acquisterà altri tre-quattro giocatori, e le idee sono ben chiare. Uno di questi, qualora si riuscisse a piazzare fuori dall’Italia uno tra Barusso (ma l’agente lo tiene a Trigoria) e Fabio Simplicio (per lui si ipotizza una buonuscita stile Doni), è Honorato Nilmar, attaccante del Villarreal, brasiliano classe 1984. Nonostante un’altezza del tutto normale, centottanta centimetri, il giocatore è dotato di un ottimo colpo di testa, mentre il dribbling e la velocità palla al piede sono i suoi veri marchi di fabbrica, grazie ai quali ha realizzato gol di grande fattura sia in Brasile, sia in Spagna. Non è un bomber puro, ama destreggiarsi partendo largo, ma sa quando è il momento giusto per lanciarsi in area e concretizzare la fatica altrui in una rete. Destro naturale, utilizza bene anche il sinistro. In Spagna vorrebbero tenerselo stretto, dopo aver già venduto Cazorla al Malaga, ma davanti a un’offerta adeguata (circa 20 milioni di euro), la dirigenza del Submarino Amarillo potrebbe vacillare. La Roma è fortemente intenzionata ad arrivare al giocatore, che dal canto suo vorrebbe proprio vestire la maglia giallorossa indossata da tanti campioni carioca prima di lui.
PER UN PUGNO DI DOLLARI Le vicende calcistiche di Nilmar Honorato Da Silva, nato a Bandeirantes il 14 luglio 1984, cominciano da nemmeno adolescente in un minuscolo club di terza divisione, il Paco de Ferreira. A quindici anni viene catapultato in una delle realtà più importanti del Brasile, ovvero lo Sport Club Internacional di Porto Alegre, che si assicura le sue prestazioni per una cifra veramente irrisoria: poco più di 600 dollari. Praticamente gratis. Con la maglia dei Colorados fa la trafila delle giovanili e a 18 anni è già in prima squadra, lasciando a bocca aperta molti osservatori: segna 23 volte in 42 gare, svolgendo tra l’altro il ruolo di seconda punta e non di centravanti principale. Nelle prime due stagioni tra i grandi, Nilmar conquista due titoli nel campionato Gaucho, ma successivamente gli occhi dell’Europa lo individuano e riescono a trascinarlo in Francia, al Lione. È la stagione 2004/2005, sulla panchina dell’Olympique c’è Paul Le Guen e l’esordio del brasiliano è fulminante: entra al 29’ del secondo tempo durante la sfida fuori casa contro il Rennes e tra il 36’ e il 42’ realizza una doppietta decisiva, che permette ai suoi di vincere la gara. Purtroppo, però, l’attaccante originario dello stato di Paranà non riuscirà a ripetersi nella Ligue 1, poiché Le Guen non lo schiera quasi mai dal primo minutoCurioso, però, che in Champions riesca invece a imporsi, segnando altre due doppiette: la prima al Fenerbahce e la seconda allo Sparta Praga.
RITORNO IN PATRIA Lo scarso utilizzo e i pochi gol spingono Nilmar a tornare in Brasile dopo un solo anno lontano da casa. A prenderlo è il Corinthians, nel quale è appena approdato anche l’argentino Carlos Tevez. Saranno due anni difficili per Nilmar, che subisce anche un infortunio serio, tanto che nel 2006/2007 vede il campo solo due volte senza mai segnare. Il club, gestito da una multinazionale che ne finanzia ogni affare di mercato, fa sì che Nilmar venga riscattato per una cifra complessiva molto vicina ai 10 milioni di dollari, ma questi soldi non arriveranno mai nelle casse del Lione, cosicché il 17 agosto 2007 il Tribunale del Lavoro annulla il contratto tra il giocatore e la società paulista. Nilmar diviene un professionista libero, lo vorrebbe il Napoli ma non se ne fa nulla, e il 13 settembre il ragazzo torna all’ovile dell’Internacional. E’ il definitivo rilancio. Saranno ancora soddisfazioni per lui in maglia rossa, con altri due campionati statali vinti e 19 reti segnate: non moltissime, ma spesso decisive per le sorti delle partite. La nuova cera di Nilmar fa sì che dal Vecchio Continente qualcuno si risvegli, stavolta dalla Spagna: c’è il Villarreal all’orizzonte, che mette sul piatto 11 milioni e nel luglio del 2009 se lo porta a casa, vincendo la concorrenza del Palermo.
YELLOW SUBMARINE Con il Villarreal di Giuseppe Rossi e del tecnico Valverde, Nilmar esordisce in Europa League il 20 agosto del 2009 in casa degli olandesi del Nec Breda, bagnando la “prima” con l’assist dello 0–1 proprio a “Pepito”. Nella Liga mette in mostra tutte le sue doti, un mix di velocità, dribbling, elevazione e generosità, tanto da confezionare 10 assist vincenti in due anni oltre a 22 reti. Anche nella seconda competizione europea si mette in mostra, ma gli spagnoli non riescono mai a raggiungere la finale. Nonostante abbia gonfiato le reti sia di Barcellona sia del Real Madrid, in nessuna delle due occasioni è risultato decisivo, poiché la forza delle avversarie ha schiacciato nettamente la resistenza amarilla. Resistenza che anche Sabatini vorrebbe scardinare, per convincere il presidente Roig a trattare il giocatore: detto del suo valore di mercato (18-20 milioni), e considerato l’ingaggio (2 milioni l’anno), c’è da ricordare che Nilmar ha una clausola rescissoria di 50 milioni: «Non cederemo nessun altro dopo Cazorla – ha tuonato giorni fa il patron del Villarreal - , a meno che qualcuno non si presenti con i soldi della clausola, allora non potremmo dire di no...». L’impressione, però, è che la volontà del ragazzo potrebbe convincere Roig a non forzare troppo la mano nel trattenerlo. Vedremo, di tempo ce n’è ancora
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