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Mexes ai tifosi infuriati: “Il problema non è il tecnico”

(Il Messaggero) Nel giorno dei confronti, dentro e fuori Trigoria, spicca – oltre alla visita del chief operating di Unicredit Fiorentino all’interno del centro sportivo Fulvio Bernardini – anche la protesta dei tifosi.

Redazione

(Il Messaggero) Nel giorno dei confronti, dentro e fuori Trigoria, spicca - oltre alla visita del chief operating di Unicredit Fiorentino all’interno del centro sportivo Fulvio Bernardini - anche la protesta dei tifosi.

Dopo i cori di protesta dell’Olimpico, una cinquantina di sostenitori ha atteso ieri i giocatori all’esterno del centro di allenamento. Qualche coro e la richiesta di dare il massimo. Totti il più acclamato.

Insulti, invece, da parte di un ristrettissimo gruppo di persone per Borriello, la cui auto, nella concitazione del confronto ravvicinato, ha perso anche uno specchietto. Prima che lo spiacevole episodio avesse luogo, al centravanti era stato rimproverato di fare delle scenate come quella dell’altra sera in panchina, ritenute troppo plateali.

Più di qualche calciatore ha provato a rasserenare gli animi. A partire da Cassetti: «E’ stato giusto fischiare dopo la partita. Sappiamo che è un momento difficile ma la stagione ancora non è finita. Dobbiamo reagire tutti insieme. Siamo i primi ad essere dispiaciuti». Il team manager Scaglia ha rassicurato la tifoseria circa l’impegno e la volontà di uscire dal periodo-no. E quando i tifosi gli hanno chiesto - «Perché non vanno in ritiro?» - ha risposto: «A che serve? A nulla». De Rossi, invece, ha preferito ascoltare le lamentele di chi gli ricordava: «Daniè, tu lo sai quanto teniamo a questa maglia. Mi raccomando, tirate su la testa».

Dopo gli applausi a Castellini, è uscito anche Menez che prima ha promesso di fermarsi per poi andar via a tutta velocità venendo contestato. Passerella finale per il suo connazionale, Mexes: «E’ un periodaccio. Non è vero che non stiamo dando tutto. L’altra sera lo Shakhtar ha fatto 3 tiri e 3 gol. Con il Napoli abbiamo fatto meno, è vero, ma in Champions abbiamo dato tutto quello che avevamo». Un tifoso gli chiede di «Non andare al Milan». E lui: «No, adesso vado a casa. Prendo i miei figli e li porto alla scuola calcio». Sull’allenatore, conferma la versione già data in sala stampa alla vigilia della partita contro lo Shakhtar: «Non è lui il problema». Sul momento difficile della Roma si è espresso anche Aquilani: «La Roma è forte e si riprenderà».