rassegna stampa roma

Ménez alla Juve, Buffon alla Roma: tutta la verità

  (Corriere dello Sport – A. Barillà/P.Torri) – Martedì sera, a Parigi, c’era un inviato bianconero: occhi su Gael Clichy e sul croato Luka Mo­dric, ma anche sul gioiello sbocciato nel Socheaux. Non che occorresse una mis­sione...

Redazione

 

(Corriere dello Sport - A. Barillà/P.Torri) - Martedì sera, a Parigi, c’era un inviato bianconero: occhi su Gael Clichy e sul croato Luka Mo­dric, ma anche sul gioiello sbocciato nel Socheaux. Non che occorresse una mis­sione per verificare qualità ben conosciu­te, tuttavia l’attenzio­ne è stata particolare.

Ménez è diventato un obiettivo per la quali­tà che sa infondere (e la Juve ne ha dispera­to bisogno), per la duttilità che può tra­sformarlo in attaccan­te esterno, vertice alto del rombo o centro­campista di fascia si­nistra nel 4-4-2, per l’età, per l’ingag­gio rientrante nei parametri (1,5 mi­lioni quello attuale) e... per il disagio che vive. Finito ai margini dopo l’ad­dio di Ranieri, ha sofferto la preca­rietà e manifestato l’amarezza, sino a incrinare il feeling con parte dei tifo­si. La Juve, per strapparlo ai giallo­rossi, farà leva proprio sul suo stato d’animo: a Torino sarebbe al centro del progetto tecnico, otterrebbe spa­zio e fiducia adeguati. L’INVESTIMENTO - Se appaiono chiari, al di là dell’esito, gli strumenti scelti per sedurre il calciato­re, più complicata è la strategia economica per accontentare le ri­chieste giallorosse: ol­tre 20 milioni di euro, d’altra parte nel con­tratto è inserita una clausola rescissoria di 23. La Juve ha risorse “ interne” sufficienti per ripianare il “rosso” ed operare un buon mercato, ma per assi­curarsi i top players ri­tenuti indispensabili, considerando anche il riscatto di alcuni pre­stiti, non restano che due soluzioni: l’aumen­to di capitale (indiscre­zione tenace, ma il pre­sidente Andrea Agnelli ha smentito) oppure l’autofinanziamento che passa ( anche) da un grande sacrificio. Come avvenne proprio con Zidane, girato al Real per pagare Nedved, Thuram e Buffon. IL CONTATTO - E proprio a Gigi potreb­be toccare stavolta, perché la Roma fa sul serio e il suo inserimento nel­l’operazione consegnerebbe alla Juve un primo rinforzo senza esborsi cash, oltretutto con un significativo rispar­mio d’ingaggio. La società biancone­ra è sicura, sa quanto vale il portiere non solo da un punto di vista tecnico ma simbolico, e studia un’alternativa per sopportarne il costo, prolungando il contratto e spalmando lo stipendio. Però la Roma lo tenta e lui ammicca:«Parliamone fra otto giornate...». Né convince lo stupore dell’ agente Silva­no Martina(«Roma? Ma se non si sa con chi trattare...» ) perché uno dei di­rigenti che assicureranno continuità tra la gestione della famiglia Sensi e quella di Thomas DiBenedetto ha contattato personalmente Gigi un pa­io di settimane fa. L’EREDITA’ - Non casualmente, benché indecisa, la Juve studia l’eredità di Gigi: la soluzione più semplice ed economica è interna, con Marco Sto­rari, mostratosi affidabilissimo, tra i pali aspettando la crescita di Lau­rientu Branescu. Intriga, però, anche Federico Marchetti: per via d’una clausola apposta dopo la rinuncia al processo per mobbing, il portiere del Cagliari - su cui sembra comunque in vantaggio il Milan - può essere infat­ti acquisito per soli 5,2 milioni di eu­ro, assai inferiori al suo valore reale. Piace anche Salvatore Sirigu, ma il presidente Zamparini giura che ri­marrà a Palermo, mentre Rob Jan­sen, manager del portiere dell’Ajax Marteen Stekelenburg apre alla Ju­ve: «Stiamo cercando un club impor­tante per la prossima stagione, per­ciò è una seria candidata. Anche se non giocherà la Champions? Certo, la Juve è la Juve» .