(Il Tempo - M.De Santis) - Le «vacanze» romane di poche ore per andare a trovare la ex moglie Luisa sono servite solo ad accendere le fantasie popolari, a scatenare pensieri da fantamercato e niente più.
rassegna stampa roma
Magari sarà per un'altra volta.
(Il Tempo – M.De Santis) – Le «vacanze» romane di poche ore per andare a trovare la ex moglie Luisa sono servite solo ad accendere le fantasie popolari, a scatenare pensieri da fantamercato e niente più.
La conferma che la strada che Carlo Ancelotti vuole seguire nell'immediato futuro non porti a Roma è arrivata ieri mattina, qualche minuto prima di imbarcarsi sul volo di ritorno per Londra, dalla viva voce del diretto interessato. «Ho un altro anno di contratto e voglio restare al Chelsea». Poche parole, non proprio inedite ma comunque chiare e concise, pronunciate una decina di minuti prima delle sette fumando una sigaretta all'esterno dell'aeroporto Leonardo Da Vinci. Accanto a Carletto c'era il compagno di tante battaglie in giallorosso e "autista" per l'occasione Odoacre Chierico. L'arrivo, una prima apparizione dentro il Terminal T3 di Fiumicino e poi un salto di fuori per una breve pausa sigaretta. «Della Roma non parlo», ha tagliato corto Carlo Ancelotti. O quasi, perché comunque una mezza cosa dalla bocca gli è uscita ugualmente. Quel «ho un altro anno di contratto e voglio restare al Chelsea» certifica che non c'è stata nessuna retromarcia e che la situazione tra la nuova Roma e Ancelotti è ferma a quell'unico incontro londinese, andato malino, con Franco Baldini di qualche mese fa. Se Ancelotti dovesse ripensarci, se ne può riparlare. Ma le parole di ieri non sembrano proprio un segnale di ripensamento: Sir Carletto vuole provare a restare in sella a Stamford Bridge oppure vedere cosa succederà dalle parti del Santiago Bernabeu. La Roma, la meta promessa che prima o poi verrà raggiunta, può ancora aspettare, a meno di colpi scena. Fumata la sigaretta, Ancelotti, magliocino blu e jeans, ha varcato nuovamente la porta del Terminal T3 e si è concesso un caffè al bar. Il tour ancelottiano di Fiumicino è culminato con l'ingresso agli imbarchi: il tempo di ricevere il saluto di un paio di tifosi, il flash di qualche foto e l'abbraccio dell'amico Odoacre Chierico, superare i controlli, imbarcarsi sul volo British Airways 00551 per Heathrow delle 8.15 e arrivederci Roma. Al Chelsea c'è ancora vita e c'è ancora speranza: domenica il quasi spareggio con il Manchester United, capolista a +3 in classifica. E ieri, infatti, Carletto si è presentato regolarmente nel quartier generale di Cobham a dirigere l'allenamento dei Blues. Il ritorno a Trigoria, salvo clamorosi ribaltoni a breve giro di posta, può attendere ancora per un altro po'. Con anche Ancelotti praticamente e quasi definitivamente, a meno di un'improvvisa retromarcia, fuori dal lotto dei possibili, tutte le strade sembrano portare, per assenza di concorrenti, alla conferma di Vincenzo Montella per un altro anno. I prossimi tre appuntamenti di campionato (Milan, Catania e Sampdoria) e uno/due (in caso di un mezzo miracolo a Milano nella semifinale con l'Inter) in Coppa Italia saranno determinanti. Il mercato delle panchine, che a breve potrebbe coinvolgere Laurent Blanc, non offre tantissime soluzioni che siano allo stesso tempo semplici e convincenti. Le poche convincenti, come Villas Boas e Guardiola, sono alquanto complicate. Le proiezioni, a meno di un finale disastroso o della comparsa di un asso ancora tenuto nella manica da Baldini e Sabatini, dicono Montella. Forse le vere elezioni per il seggio da allenatore della Roma slitteranno di un annetto.
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