rassegna stampa roma

«Un gol nel derby, che goduria»

(Gazzetta dello Sport – A.Catapano) Dal cilindro di Ranieri esce il brasiliano sbagliato al momento giusto. Quando Adriano è già docciato e profumato, e mentre la partita aspetta solo i supplementari, spunta Fabio Simplicio.

Redazione

(Gazzetta dello Sport - A.Catapano) Dal cilindro di Ranieri esce il brasiliano sbagliato al momento giusto. Quando Adriano è già docciato e profumato, e mentre la partita aspetta solo i supplementari, spunta Fabio Simplicio.

Si materializza alle spalle di Radu, fedifrago, e gli ruba tempo e pallone. Succede tutto in un amen: il romeno nemmeno si è reso conto del furto, imbambolato, che la Roma ha già portato a casa il bottino. «Un gol nel derby, ma è un sogno— dice raggiante il brasiliano —. Lo dedico alla mia famiglia in Brasile» .

FELICITA'Gioco, partita, qualificazione. Il quarto derby consecutivo vale il passaggio ai quarti di Coppa Italia e, ovviamente, «un’altra notte di goduria, come ricci», » , per dirla alla Ranieri. De Rossi si sostituisce a Totti in tutto e per tutto, e alla fine si denuda sotto la curva e mostra al pubblico il «quattro» . Vittoria, goduria, sberleffo, è la dura legge di questa sfida, soprattutto quando senti di non aver fatto molto per meritartelo, come nei precedenti. «Non è stata una delle nostre migliori partite — ammetterà Marco Borriello— ma siamo stati concreti in attacco e l’ingresso di Menez e Vucinic ci ha dato più imprevedibilità» . Se la Roma è riuscita a portare a casa pure questo derby, uno dei più brutti degli ultimi anni, evidentemente la Lazio comincia ad avere un complesso, su cui i tifosi giallorossi, ovviamente, infieriscono. «Non vincete mai» , cantano ai laziali.

INCURSIONE Ranieri realizza un poker clamoroso, Borriello bissa il rigore di novembre, Simplicio entra di diritto nella storia di questa sfida. L’incursione del brasiliano è fatale, colpisce al cuore la Lazio, fa un regalo grande così alla Roma. «Sono felice, è un sogno. Aspettavo questo momento da quando sono arrivato qui — racconta il centrocampista brasiliano —, sognavo da tempo una serata così, magica. È una vittoria bellissima e secondo me meritata: abbiamo giocato in modo intelligente e colpito la Lazio al momento giusto» .

FURBIZIA Il gol è stato un gesto di scaltrezza. «Sono stato furbo— ancora Simplicio —, loro non mi hanno visto e io sono spuntato improvvisamente. Poi, davanti a Berni, ho mostrato sangue freddo...» . Tutto è nato dall’unica vera fiammata di Menez, un po’ troppo ciondolante, ma pure ieri sera decisivo. Ranieri aveva tenuto fuori lui, e Vucinic, puntando quasi tutto su Adriano. All’intervallo, lo score piangeva miseria: la Lazio conduceva sette tiri a zero. I numeri raccontavano l’incredibile pochezza della Roma. Il modo in cui il brasiliano si faceva male alla spalla e si accasciava al suolo, camminando indisturbato, era emblematico. La partita dell’Imperatore durava un tempo, trascorso in un fazzoletto di campo, tra cadute e anticipi degli avversari. Buoni per andare sotto la doccia, mentre spuntava Simplicio.