(Il Romanista - C.Zucchelli) In questo momento poteva essere in Inghilterra o in Spagna. E invece, Alexander Doni, è ancora a Roma. Dove, dopo un anno e mezzo in cui è sceso in campo col contagocce, è tornato ad essere il primo portiere dei giallorossi.
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L’ultima occasione di Doni, tornato primo portiere
(Il Romanista – C.Zucchelli) In questo momento poteva essere in Inghilterra o in Spagna. E invece, Alexander Doni, è ancora a Roma. Dove, dopo un anno e mezzo in cui è sceso in campo col contagocce, è tornato ad essere il primo portiere...
Una scelta apparsa piuttosto chiara fin dalla presentazione di Vincenzo Montella martedì e diventata poi certezza mercoledìalle 18.30, quando il numero 32 haoccupato il suo posto tra i pali. La decisione, presa dall’allenatore fin dalle prime ore della sua avventura romanista, è stata comunicata ai diretti interessati immediatamente. Come prevedibile, Doni è stato felicissimo. Julio Sergio meno. Anche se, almeno per ora, non prenderà decisioni. Farà il secondo fino al termine della stagione poi parlerà con la dirigenza e deciderà il suo futuro. Anche se sembra difficile che possa restare a Roma a non giocare, considerando che parecchie squadre (su tutte il Genoa) sono disposte ad offrirgli un posto da titolare.Tornando a Doni, il portiere ha confidato agli amici di essere felicissimo e di volersi giocare al massimo questa nuova chance. Il suo buonumore era talmente evidente che ieri, dopo un po’ di palestra, si è allenato con il gruppo disputando la partitella nell’inedito ruolo di attaccante, fornendo assist di volta in volta a Totti e Menez. La sua storia in giallorosso, d’altronde, è stata costellata di discese ardite e risalite. Arrivato a Roma nell’estate del 2005, pagando di tasca propria il cartellino alla sua ex società, è diventato titolare il 23 ottobre durante un derby. La decisione, così come mercoledì, fu presa dall’allenatore in persona, all’epoca Spalletti, che lo preferì a Curci. Da quel momento Doni non ha più abbandonato i pali per 4 anni, tanto da venire convocato nel 2007 anche dalla nazionale brasiliana come secondo di Julio Cesar. L’anno successivo alterna grandi prestazioni adalcuni errori, ma rinnova comunque il contratto fino al 2012. La stagione 2008-2009 lo vede tormentato da un infortunio al ginocchio, tanto da giocare in condizioni precarie gran parte delle partite, attirandosi così le critiche per i suoi errori a volte macroscopici. L’ultima apparizione è il derby dell’11 aprile, in cui la Roma viene battuta 4-2 dalla Lazio. Si opera, torna in campo nell’ottava giornata del campionato 2009-2010, ma Ranieri, subentrato a Spalletti in panchina, gli preferisce Julio Sergio. Almeno in campionato, visto che poi Doni gioca le Coppe, non tornando però mai ai livelli delle stagioni precedenti. Anzi. Nonostante questo però il gruppo continua ad appoggiarlo, la società decide di non cederlo (anche per mancanza di offerte convincenti) e lui aspetta la sua occasione. Arrivata, appunto, grazie a Vincenzo Montella. Adesso però sta a lui dimostrare di meritare, a pieno, iltitolo di primo portiere. Visto anche quello che guadagna (oltre due milioni netti a stagione) è il minimo.
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