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Luis Enrique: “Il momento più atteso”

(Corriere della Sera – G.Piacentini) «Sono contento per i ragazzi, per la rosa, per i tifosi, per il gioco e per il risultato». Si è liberato di un perso Luis Enrique, dopo la vittoria di ieri sera a Parma.

Redazione

(Corriere della Sera - G.Piacentini) «Sono contento per i ragazzi, per la rosa, per i tifosi, per il gioco e per il risultato». Si è liberato di un perso Luis Enrique, dopo la vittoria di ieri sera a Parma.

La prima della sua gestione. «Siamo soddisfatti – le sue parole a fine gara - per la prima vittoria contro una squadra difficile, che ci ha messi in difficoltà». Rispetto alla gara col Siena ci sono stati miglioramenti dal punto di vista del gioco. «La circolazione della palla è stata più veloce ma manca ancora qualcosa. Il mio calcio è quello di tutti gli allenatori, le mie squadre devono giocare bene e fare più gol degli avversari. Nel primo tempo è stato più difficile, il Parma stava bene ma nel complesso sono contento di tutta la partita. Lo sforzo e l'atteggiamento sono stati quelli giusti anche se il finale poteva essere gestito meglio. Abbiamo talmente tanta voglia di vincere che abbiamo avuto paura di non farcela».

Nel finale Totti si è preso sulle spalle la squadra. «Francesco è un calciatore diverso dagli altri, ha partecipato tantissimo al gioco. Quando lui va, tutta la squadra va bene. Lo vorremmo più vicino all'area avversaria ma non è facile. Osvaldo e Borini sono stati bravissimi, hanno la qualità per fare questo tipo di gioco». Ora manca una vittoria in casa.«Sabato incontreremo l'Atalanta, che senza la penalizzazione sarebbe prima in classifica. Dobbiamo cercare di fare una vittoria davanti al nostro pubblico».

Dopo qualche critica, per Osvaldo è arrivato il secondo gol in quattro giorni. La porta è la stessa in cui dieci anni fa – era il 4 febbraio 2001 – una doppietta di Batistuta convinse la Roma che lo scudetto non era un sogno così impossibile. Anche l'esultanza dell'italo-argentino è la stessa del suo più illustre predecessore: una mitraglia che si fa preferire al gesto delle orecchie mostrate in tono polemico giovedì sera al pubblico dell'Olimpico. «Meritavamo questo successo. Stiamo facendo un lavoro enorme, tanto sacrificio e finora la fortuna non è stata dalla nostra parte. Dovevamo liberarci mentalmente. È una vittoria per il mister e per tutti i compagni. Noi ci crediamo e stiamo facendo tanti sacrifici in mezzo al campo. Se ci daranno tempo potremo fare belle cose. Sono stato pagato tanto? Non mi interessa quello che dice la gente, io lavoro bene e cerco di guadagnarmi il posto. I gol li dedico a mia moglie e alla mia bambina». Soddisfazione anche nelle parole di Miralem Pjanic. «È una vittoria che ci rende felici, e questa è la cosa più importante perché dà fiducia a noi e ai tifosi che ci seguono».