Luis Enrique e la polizia «Che numero ha?»

(Gazzetta dello Sport - A.Catapano) Tenero e protettivo Luis Enrique per spiegare perché venerdì ha fatto allontanare da Trigoria una ventina tra cronisti e tifosi.

«La gente che si mette sul muretto rischia di farsi male, la società deve risolvere questa cosa». Ma pure onesto, quando un istante dopo ammette: «Io a volte voglio lavorare sui calci piazzati e i tifosi devono capire che la riservatezza è importante».

Che cambia? Dunque, era tutta pretattica. Ma c'era bisogno di chiamare la polizia? Anzi — la differenza per la Roma è importante — di ricorrere alla volante che solitamente staziona nei dintorni del centro sportivo? «Io non so nemmeno il numero», Luis Enrique scherza. E la società precisa: «Mai chiamata la polizia, c'era già!». Ed è intervenuta, questo conta. I tifosi ci sono rimasti male, ne è nato un dibattito nelle radio e sui siti, sono volate parole grosse, la Roma ha dovuto minacciare la chiusura del suo profilo Facebook.

Ieri mattina, però, è arrivato lo zuccherino. «Presto inaugureremo la tribunetta per i tifosi — ha annunciato l'ufficio stampa —, in modo che possano assistere agli allenamenti, ovviamente nelle date concordate con lo staff». E vissero tutti felici e contenti.