rassegna stampa roma

Luis Enrique a Trigoria Vertice con Totti

(repubblica.it) Il giorno di Luis Enrique. Il tecnico spagnolo sbarca a Trigoria primo passo sul suolo romanista. Atterraggio intorno alle 14.25 con 50 minuti di ritardo sulla tabella di marcia, poi direttamente a Trigoria.

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(repubblica.it) Il giorno di Luis Enrique. Il tecnico spagnolo sbarca a Trigoria primo passo sul suolo romanista. Atterraggio intorno alle 14.25 con 50 minuti di ritardo sulla tabella di marcia, poi direttamente a Trigoria.

Dove, ad attenderlo, ha trovato Sabatini, che nella mattinata si era presentato alla stampa, i legali Baldissoni (del grutto DiBenedetto) e Cappelli (di Unicredit). Soprattutto, Francesco Totti. Il capitano, il direttore sportivo, l'allenatore, gli avvocati della nuova proprietà (e qualcuno sussurra anche il futuro dg Baldini).

Una sorta di riunione degli stati generali della Roma americana, più verosimilmente l'occasione per iniziare a conoscere meglio il progetto sportivo statunitense firmato Baldini- Sabatini, pianificare con il tecnico le strategie del mercato, le sinergie con il settore giovanile (sono stati mostrati dvd della Primavera per studiare i prospetti più interessanti), le date del ritiro.

Sabatini aveva convocato anche Totti, "il progetto" per il neo ds, per presentare a lui prima che a chiunque altro il nuovo allenatore e coinvolgerlo come capitano nel dialogo sulla programmazione futura spiegandogli anche il sacrificio di disponibilitá alle scelte di Luis Enrique richiesto dalla nuova proprietà a lui come agli altri.

Dopo mezz'ora circa, Totti ha lasciato Trigoria sul suo suv nero. A quel punto la discussione si è spostata sui contratti, traducendo su moduli federali il preaccordo di due anni piú opzione sulla parola per il terzo con il tecnico e i 5 membri del suo staff. "I tifosi della Roma si divertiranno", giura Cappelli lasciando Trigoria. Ne sono convinti tutti nel nuovo staff, puntando soprattutto sulla "rivoluzione culturale" che coinvolgerá la Roma a ogni livello. Partendo falle giovanili, dove Allievi e Primavera, come nel Barcellona, finiranno sotto il controllo della prima squadra per consentire l'integrazione dei giovani con i big. Primo passo verso l'innovazione che consenta di sopravvivere anche in un'epoca di fair play finanziario, integrando con la "cantera" gli investimenti del club sul mercato. Tutto inutile, però, senza quella voglia di "demolire l'avversario in ogni zona" che chiede Sabatini. L'unica che possa consentire alle ambizioni di DiBenedetto di vincere rispettando i conti, di tradursi in risultati. Vincenti.