(Leggo - F. Balzani) - Luis Enrique ha sciolto i dubbi: resterà alla guida della Roma. Il tecnico ha passato l’intera giornata di ieri nella sua casa dell’Olgiata insieme alla sua famiglia e in costante contatto telefonico con la dirigenza giallorossa riunitasi a Trigoria al gran completo.
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Lucho ha deciso: non se ne va
(Leggo – F. Balzani) – Luis Enrique ha sciolto i dubbi: resterà alla guida della Roma. Il tecnico ha passato l’intera giornata di ieri nella sua casa dell’Olgiata insieme alla sua famiglia e in costante contatto telefonico con la...
Il presidente DiBenedetto (insieme a Baldini, Sabatini e Fenucci) ha confermato la massima fiducia nei confronti di Luis Enrique che, a prescindere dai risultati con Juve, Napoli e Bologna, resterà almeno fino a giugno nella capitale. A quel punto si tireranno le somme e si deciderà se continuare o meno con un progetto che per ora stenta a decollare. Il team dirigenziale si è riunito per pranzo a Trigoria con una certezza: l’allenatore è l’ultimo dei responsabili. Gli unici dubbi venivano dallo stato d’animo di Luis Enrique, indeciso almeno fino a ieri mattina se continuare o no l’avventura in giallorosso. Dopo una notte insonne, però, Lucho ha deciso di proseguire il suo lavoro.
Oggi a Trigoria il tecnico si troverà faccia a faccia con la squadra che, al contrario della società, continua a nutrire dubbi sui metodi del tecnico (in particolare da parte dei senatori). «Vi fidate ancora di me? Siate sinceri», chiederà Luis Enrique ai suoi giocatori chiamati a esprimere il proprio giudizio relativo a questi disastrosi primi quattro mesi di gestione (anche Carlos Bianchi nel ‘95-‘96 fece meglio dopo 14 giornate). Al confronto sarà presente anche la dirigenza che chiederà a squadra e tecnico di ritrovare l’armonia perduta anche a causa delle recenti scelte di Luis Enrique (su tutte le esclusioni di Totti e Osvaldo a Firenze). «Bisogna restare uniti e pensare solo al bene della Roma», ribadirà DiBenedetto ai suoi giocatori. Una fiducia incondizionata che si scontra però con il malcontento dei tifosi che domenica al Franchi hanno chiesto a gran voce le dimissioni di Lucho e che anche ieri tramite radio e web hanno espresso le loro perplessità sul tecnico scelto in estate da Baldini. «Non ne faccio una questione di soldi e non sono attaccato alla panchina. Finché sentirò la fiducia resterò», aveva d’altronde dichiarato il tecnico al fischio finale di Fiorentina-Roma. A giugno però le cose potrebbero cambiare. Ancelotti, Spalletti, Capello e Lippi sono i nomi più gettonati se il progetto-Barça dovesse naufragare del tutto.
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