rassegna stampa roma

«Turnover digerito, ora si vola»

(La Gazzetta dello Sport – A.Catapano) – L’ultima versione di Claudio Ranieri, poeta de’ noantri, rapper de Trastevere. «Quando il mare è in tempesta io non perdo la testa…» . Uh. Yeah. «e se faccio fagotto qui scoppia un...

Redazione

(La Gazzetta dello Sport - A.Catapano) - L’ultima versione di Claudio Ranieri, poeta de’ noantri, rapper de Trastevere. «Quando il mare è in tempesta io non perdo la testa...» . Uh. Yeah. «e se faccio fagotto qui scoppia un Quarantotto...» .

Oh. Sì.

Timoniere Modesto, sir (sor?) Claudio. Però, in effetti, la situazione societar i a è q u e l l a che è, un casino nonostante sia aumentata la frequenza della Sensi a Trigoria (anche ieri presente). Dunque, in attesa di notizie confortanti— per la Roma, per Uni-Credit — dagli States, ci vuole che l’allenatore/timoniere tenga la barra dritta e la ciurma a bada. Anche/soprattutto perché c’è in ballo la sua conferma. «Io vorrei stare il più a lungo possibile su questa panchina, ma il rinnovo del contratto non è un problema, non mi preoccupa e non cambia il mio atteggiamento, tutto per la Roma. Del resto— riconosce Ranieri — questo è un momento particolare: il mare è in tempesta e se perdessi la testa qui scoppierebbe un ’ 48» . Cioè, ne è convinto, crollerebbe tutto, la nave affonderebbe. E l’equipaggio, già minato da ammutinamenti, ribellioni, proteste, si darebbe al fuggi fuggi. «Ma col turnover che ci ha creato tante tensioni— assicura l’allenatore— il più credo sia stato fatto. Era una novità di questa stagione, speriamo che i giocatori lo abbiano digerito. Mi pare che certe delusioni siano state assorbite. Ma bisognerebbe chiedere ai giocatori» . E chiedergli pure quale Ranieri preferiscano, l’amicone o il sergente di ferro? «Fare i duri, alla Capello, paga se sei rispettato "tatticamente". Io comunque ho il mio metodo, non imito nessuno» .

Basta complimenti In attesa della prossima polemica, c’è finalmente spazio solo per sorrisi, scuse («Con Reja sono stato sgarbato» ), analisi pacate, sogni da rincorrere. «Ci manca solo continuità, dobbiamo spingere a mille, dare il 120%, entusiasmare i tifosi, tornare procacciatori di sogni. L’Inter resta la squadra da battere e lo scudetto un’impresa, ma le sfide difficili mi piacciono, voglio essere un pretendente per il titolo» . Vuole, Ranieri, qualcosa di concreto, tangibile, di pacche sulle spalle ne ha avute fin troppe. «Fare più punti in un anno solare, come nel 2010, e non vincere nulla suona come presa in giro. Ecco, io voglio vincere qualcosa a Roma, prima o poi» . Meglio prima, poi potrebbe toccare a qualcun altro.