(Il Romanista - C.Zucchelli) - Dopo l’amichevole di Valencia è rimasto un giorno in Spagna per stare con la fidanzata e la famiglia. E’ tornato a Gijon, dove tutti hanno voluto sapere i dettagli di questo suo primo mese con la Roma.
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«Trabajo e tanto gioco ora è vietato sbagliare»
(Il Romanista – C.Zucchelli) – Dopo l’amichevole di Valencia è rimasto un giorno in Spagna per stare con la fidanzata e la famiglia. E’ tornato a Gijon, dove tutti hanno voluto sapere i dettagli di questo suo primo mese con la Roma.
Gli amici lo hanno tempestato di domande, ma anche i giornalisti non sono stati da meno. E José Angel ha risposto a tutti. Ha fatto vedere le foto sul telefonino di quel poco che ha potuto vedere della sua nuova città, ha raccontato di come gli allenamenti di Luis Enrique siano «durissimi», ha rivelato che oltre a Bojan anche Heinze gli sta «molto vicino» e non ha potuto fare a meno di spiegare come sia vivere e giocare accanto a uno che si chiama Francesco Totti sia «fantastico». Tutto questo Cotelo ha detto a La Nuova Espana prima di tracciare un bilancio di quella che è stata - e sarà - la sua esperienza romana.
Come vanno le cose in Italia? Sto benissimo e non mi manca nulla della Spagna, a parte la famiglia e gli amici, come credo sia normale. Sono sereno e soddisfatto della scelta che ho fatto.
Cosa conosci di Roma?Non ho potuto vedere ancora molto perché tra la concentrazione che dobbiamo mantenere fuori dal campo e gli allenamenti intensi che facciamo, non ho ancora avuto la possibilità di visitare tante cose. Sicuramente tra qualche settimana avrò più tempo per vedere tutte le cose belle che ci sono in questa grande città, che comunque già mi piace moltissimo.
Come sono le tue giornate? Scandite dal calcio?Proprio così. Sono simili a quelle che vivevo in Spagna, soprattutto come orari, anche se poi chiaramente ci sono delle sfumature diverse. In questo periodo di precampionato mi sveglio la mattina verso le 9 e alle 10 c’è l’allenamento che dura quasi sempre un’ora e mezzo. Spesso c’è anche quello del pomeriggio, che inizia alle 17.30, e come vedi c’è poco tempo per fare altro. Quando inizierà la stagione ufficiale traqualche giorno le cose dovrebbero essere un po’ diverse.
Quali differenze hai trovato negli allenamenti? Non facciamo sedute specifiche dal punto di vista atletico, nel senso che non passiamo le giornate a correre e basta. Lo facciamo, ma sempre col pallone, e questo rende tutto molto più intenso.
Come valuti questo precampionato?Per me è stato positivo. Ho giocato quattro partite e sono felice, ma mi devo ancora adattare visto che è completamente differente rispetto a quello che facevo allo Sporting Gijon. Sento di essere sulla strada giusta, ma so anche che questa strada è ancora lunga.
Quali sono queste differenze?Luis Enrique vuole che i terzini salgano molto e giochino molto il pallone e questo non ero abituato a farlo nello Sporting. Mi piace giocare così, mi diverto e voglio migliorare sempre di più. Questo è il tipo di calcio che la squadra vuole e deve fare, sempre col pallone tra i piedi: sappiamo tutti che non è facile, ma è molto attraente e sono sicuro che lavoreremo tutti duramente per riuscirci. Anzi, già lo stiamo facendo.
Com’è Luis Enrique come allenatore?E’ davvero un grande allenatore e lo ha dimostrato arrivando terzo col Barcellona B e posso assicurare che non era facile. Sono molto fiducioso e convinto che anche alla Roma farà molte buone cose. Da giocatore aveva un bel caratterino... Anche da allenatore. Pretende sempre il massimo da noi, anche nelle cose più semplici. Per quanto riguarda me, insiste molto sul fatto che devo sempre farmi trovare libero quando mi arriva il pallone.E’ un compito non facile quello che mi ha assegnato, ma sto lavorando tanto per entrare in questi schemi.
La Roma è una squadra con grandi giocatori:c’è qualcuno che ti ha impressionato particolarmente? Ce ne sono davvero tanti, perché la Roma è una squadra di primo livello. Se proprio devo sceglierne uno dico Totti: è conosciuto ed ammirato da tutti, ma posso assicurarvi che è fantastico giocarci insieme e vederlo da vicino in allenamento.
Chi sono le persone che ti stanno più vicine in questo momento? Un po’ tutti a Trigoria si danno da fare per il mio inserimento. Logicamente sto molto con Bojan, che conosco da tempo e che è arrivato a Roma come me quest’estate, ma anche Heinze, che hagiocato in Spagna nel Real Madrid, mi dà molti consigli.
Qual è la cosa più difficile per te in questo momento?Adattarmi al nuovo sistema di gioco. Sto lavorando tanto, ma devo fare in fretta perché le competizioni ufficiali sono molto vicine e non si può più sbagliare
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