(La Gazzetta dello Sport - M.Calabresi) - I due anni a Roma non li dimentica: qui, Massimo Agostini ha lasciato tanti amici e torna sempre volentieri.
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«Sicuro, non finirà come all’andata»
(La Gazzetta dello Sport – M.Calabresi) – I due anni a Roma non li dimentica: qui, Massimo Agostini ha lasciato tanti amici e torna sempre volentieri.
Dopo le esperienze a San Marino con il Murata (assieme all’e giallorosso Aldair) e con la Nazionale di beach soccer, ora il Condor allena la Primavera del Cesena. Dei romagnoli conosce segreti, pregi e difetti: «Una cosa è certa: non sarà una partita come quella dell’andata — dice —. La Roma non era al top e il Cesena giocò con l’entusiasmo dell’esordio. Nonostante questo, la squadra sta giocando bene e ha ritrovato fiducia, anche se fa fatica a segnare: la Roma vista a Genova, errori di Juan a parte, è nettamente superiore, e si giocherà lo scudetto fino alla fine, al pari di Milan, Inter e di un Napoli (a cui si lega una parentesi importante della carriera dell’attaccante, ndr) che mi fa davvero piacere vedere lassù» . Mea culpa Al Manuzzi si concluderà una delle settimane più lunghe della carriera di Francesco Totti: «Non so che cosa abbia pensato Ranieri in quei momenti: per Totti entrare a quattro minuti dalla fine è uno smacco, e non se lo merita — ancora il Condor, com’era soprannominato —. A mente fredda, Ranieri si sarà reso conto di aver sbagliato» . Il capitano lontano da Roma? Agostini si fa una risata: «Sarebbe potuto andare via qualche anno fa, quando era uno dei giocatori più forti al mondo. Le sue sono state frasi dettate dal momento: Totti è ancora il simbolo della Roma, in campo e fuori» .
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