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«Osvaldo mette paura»

(Il Messaggero – G.De Bari) – Non ci sarà più Zarate ad appassionare il popolo argentino nella sfida dell’Olimpico, ma un altro attaccante arrivato in punta di piedi e già diventato protagonista.

Redazione

(Il Messaggero - G.De Bari) - Non ci sarà più Zarate ad appassionare il popolo argentino nella sfida dell’Olimpico, ma un altro attaccante arrivato in punta di piedi e già diventato protagonista.

Di lui parla il connazionale Diego Simeone, un calciatore che ha lasciato tanti bei ricordi nel pubblico laziale.

«Conosco Osvaldo da parecchio tempo, tanto che lo avrei voluto portare con me al Catania. Lo scorso anno a Madrid l’ho visto giocare una grande partita con l’Espanyol e, parlando con alcuni amici, ipotizzai un futuro importante per questo calciatore».

Perché non ha sfondato quando è arrivato in Italia?

«Forse i tempi non erano maturi. Osvaldo era molto giovane ed è difficile ambientarsi in un campionato complicato come quello italiano. Però qualche giocata molto bella l’aveva fatta comunque vedere, i numeri non gli sono mai mancati. Bisognava avere più pazienza, aspettarlo, farlo crescere».

Il suo impatto con la Roma è stato subito folgorante.

«Quando un calciatore ha fisico, qualità e voglia di far bene, è solo una questione di tempo. Non sono sorpreso di vederlo goleador e sono certo che saprà stupire tutti».

Il suo ingaggio aveva suscitato un certo scetticismo.

«Da parte di quanti non lo conoscevano bene. E’ una punta centrale che sa fare bene il suo mestiere, cioè segnare. Nella Roma ha trovato l’ambiente giusto per esprimere il meglio del suo potenziale, che resta di prima qualità, e non mi stupisce che il ct Prandelli lo abbia convocato in Nazionale. Per lui sarà l’anno della consacrazione, è un ragazzo che sa sopportare la pressione e accettare le responsabilità: non sprecherà la grande occasione».

Adesso deve affrontare l’esame del derby.

«L’appuntamento più delicato della stagione, il più difficile da preparare e giocare per qualsiasi calciatore. Anche per Osvaldo un test pesante ma, se dovesse far gol alla Lazio, entrerebbe per sempre nel cuore dei tifosi giallorossi».

Un derby che arriva in un momento buono per le squadre.

«Entrambe reduci da successi confortanti. Però, a mio avviso, la Lazio ha qualcosa in più come collettivo anche perché ha cambiato meno. Nella Roma ci sono troppi esordienti».

I biancocelesti possono interrompere la serie di 5 sconfitte?

«Sicuramente. Ho visto la partita contro la Fiorentina e mi ha fatto una bella impressione. Eppoi c’è Klose in gran forma. Un attaccante della sua esperienza internazionale può lasciare il segno nel derby».

Quindi Lazio favorita?

«Stavolta sì. Reja ha le carte giuste per affrontare questa partita e vincerla. Mi auguro che il pubblico incoraggi la squadra, mettendo da parte ogni polemica e assicuri quella spinta in più che occorre in gare come queste».

Dalla Nord si alza ancora il coro ”Simeone, Simeone”...

«L’ho ascoltato mentre guardavo Lazio-Genoa ed è stata una forte emozione. Ringrazio i tifosi, anch’io li porto nel cuore perché mi hanno dato tanto».

C’è chi spera di vederla sulla panchina biancoceleste.

«E’ il mio sogno. Dopo l’esperienza di Catania sono tornato ad allenare in Argentina, ma l’obiettivo è quello di lavorare ancora nel campionato italiano, magari proprio nella Lazio. Guarderò il derby alla tv e tiferò come se fossi in curva Nord».