rassegna stampa roma

Lo stadio dei sogni

(Il Tempo – A.Austini) Il luogo più affascinante di Boston, una città che vive di sport come poche altre in America grazie alle sue squadre competitive. Il Fenway Park è la casa dei Red Sox dal 1912: a un anno dal centenario è ancora lì...

Redazione

(Il Tempo - A.Austini) Il luogo più affascinante di Boston, una città che vive di sport come poche altre in America grazie alle sue squadre competitive. Il Fenway Park è la casa dei Red Sox dal 1912: a un anno dal centenario è ancora lì ad accogliere la passione dei tifosi per una squadra mitica.

E maledetta per troppo tempo: è tornata a vincere le World Series nel 2005 dopo un digiuno lungo 86 anni. «Vorrei portare il Colosseo a Boston e il Fenway Park a Roma» ha detto il futuro presidente Thomas DiBenedetto non appena messe le mani sul club giallorosso. All'unico sogno possibile ci sta già lavorando: il progetto è pronto per essere esportato in Italia ma dovrà affrontare il percorso pieno di insidie della burocrazia. Il nuovo stadio della Roma, nella testa di Tom, dovrà assomigliare al mitico impianto di Boston. Qui si gioca quasi ogni giorno, soprattutto a baseball. La stagione della Major League è appena iniziata e mentre negli uffici non troppo lontani del distretto finanziario si è definita la vendita della Roma, al Fenway Park sono stati i giorni della serie contro i Toronto Blue Jays che si conclude oggi. Una festa continua. Nulla a che vedere con l'atmosfera deprimente dentro e fuori il nostro Olimpico. Il tragitto verso lo stadio dei Red Sox è di per sé uno spettacolo. Esci dalla fermata della metropolitana di Kenmore e sei subito circondato da tifosi di ogni età rigorosamente vestiti con giubbotti, felpe e cappellino della squadra.

Qualcuno porta ai piedi le calze rosse, il simbolo storico del club. Prima di entrare a tifare Red Sox, attorno allo stadio si può fare di tutto: comprare un gadget negli store ufficiali, scattare una foto accanto alle statue che riproducono i giocatori-mito, infilarsi in uno dei tanti di locali che circondano l'impianto per una birra o un hot dog mentre sulle tv si proiettano le immagini delle altre partite. Intrattenimento, sicurezza, organizzazione: ecco cosa significa uno stadio in America, modello distante anni luce dai decadenti impianti italiani. Il Fenway Park è il più vecchio tra quelli del baseball e tra i più piccoli, con una capienza da 37.400 spettatori. Ma è sempre pieno. Sempre: dal 2003 a oggi per ogni partita dei Red Sox, e parliamo di quasi 700 gare, c'è stato il tutto esaurito. Un record assoluto per la storia della Mlb, raggiunto grazie all'attenzione che DiBenedetto & Co. hanno dedicato ai tifosi. In dieci anni sono stati investiti 285 milioni di dollari, i lavori si concluderanno a fine 2011.

Il costo dei biglietti va da 12 dollari ai 165 dei seggiolini più ambiti. I ristoranti, ovviamente, sono presenti anche dentro. Nuovi, non carissimi e ospitali. Come i bagni, le scale interne e gli ascensori. Chi vuole e ha la fortuna di trovare posto può anche dormire in una delle quaranta «suites» all'interno dell'impianto: veri e propri appartamenti di lusso, con parquet, cucina e tutta la tecnologia di questo mondo a disposizione. Le «suites» possono ospitare dalle 8 alle 14 persone, a un prezzo di 500 dollari in cui è compresa la cena. Al Fenway Park non si gioca solo a baseball. Ha ospitato partite di hockey, football e calcio. E la prossima estate dovrebbe accogliere proprio la Roma: l'idea di Mr.Tom è quella di organizzare una partita contro il Liverpool, il club diretto dai suoi soci del Fenway Sports Group. Qui già preparano le calzette giallorosse.