rassegna stampa roma

L’eredità vincente di Top Gun

(Il Romanista – V.Meta) Cinquantatré vittorie, due pareggi e due sconfitte: questa l’eredità che Vincenzo Montella, dopo un anno e mezzo sulla panchina dei Giovanissimi Nazionali, lascia a Massimiliano Catini, storico vice di Andrea...

Redazione

(Il Romanista - V.Meta) Cinquantatré vittorie, due pareggi e due sconfitte: questa l’eredità che Vincenzo Montella, dopo un anno e mezzo sulla panchina dei Giovanissimi Nazionali, lascia a Massimiliano Catini, storico vice di Andrea Stramaccioni.

Uno scudetto sfiorato con i ’95, un campionato fin qui dominato con i ’96 e due generazioni di ragazzi che promettono molto bene.

EREDITÀ Il nuovo tecnico giallorosso si accomoderà per la prima volta sulla panchina dei grandi (molti dei quali sono stati suoi compagni da giocatore) domani pomeriggio a Bologna, appena settantadue ore dopo essersi alzato da quella di Prato, dove i suoi Giovanissimi hanno centrato la ventunesima vittoria inventuno partite giocate. Un record, che è valso alla Roma il primato nel girone E, dove solo la Fiorentina è riuscita a tenere il passo, pur rimanendo indietro di sei lunghezze. Proprio a Firenze, su un campo ben al di là dei limiti dell’impraticabilità per la pioggia incessante,i ’96 hanno fatto la loro impresa più bella quest’anno, battendo 2-1 i viola e resistendo in inferiorità numerica per quasi tutto il secondotempo. «Questa è la vittoria del carattere», diceva a fine gara un Montella bagnato e felice mentre distribuiva sorrisi ai suoi ragazzi, chesi guardavano intorno quasi cercassero l’uno negli occhi dell’altro la conferma dell’impresa.

PIOGGIA DI GOL E forse non è un caso che ilmarchio di fabbrica della gestione Montellafosse la straordinaria prolificità in attacco: 131 le reti segnate lo scorso anno dai ’95, fra regular season e fasi finali, 92 quelle messe a segno in questa stagione. Un anno fa a trascinare l’attacco era Jacopo Ferri (in gol anche domenica scorsa, ma sotto età con gli Allievi Nazionali di Stramaccioni), mentre una delle caratteristiche del gruppo dei ’96 è l’aver mandato in gol un gran numero di giocatori, ben diciassette. Il capocannoniere è Lorenzo Musto con 15 centri, tallonato da Simone Ortenzi, arrivato in estate dal Rieti, con 14. D’altra parte, i gol sono sempre arrivati, indipendentemente dal modulo: l’anno scorso partìcon il 4-2-3-1 e finì la stagione con il 4-3-3, da qualche settimana ha ripristinato il tridenteanche con i ’96, ma con un centrocampo a tre con Pellegrini vertice basso.

STIMATO Scrupoloso e attento ai dettagli, Vincenzo Montella è riuscito a farsi volere bene dai suoi ragazzi grazie alla grande serietà dimostrata: tanto nel gruppo dei ’95 quanto in quello dei ’96 è difficile indicare con certezza quale fosse la formazione titolare, perché il tecnico è riuscito a far giocare tutti. «Sono qui per far crescere la squadra nel suo complesso,mi interessa che migliorino quanti più giocatori possibile». Serio quando si lavora, simpatico e disponibile fuori dal campo. Prima della finale scudetto, stemperava la tensione lasciando tranquilli i ragazzi ed evitando discorsi.