(Gazzetta dello Sport-A.Pugliese) Stasera il Genoa, sabato il Milan. Dopo la vittoria con il Palermo, un passaggio chiave per la stagione della Roma.
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«Colpo a Genova, per il botto col Milan»
(Gazzetta dello Sport-A.Pugliese) Stasera il Genoa, sabato il Milan. Dopo la vittoria con il Palermo, un passaggio chiave per la stagione della Roma.
«Direi di sì. Se i giallorossi fanno 7 punti in una settimana, entrano nelle posizioni che contano», dice Christian Panucci, che i tre mondi in interconnessione li conosce bene. Genoa, Milan e Roma, quasi tutta la sua vita calcistica. Roma-Genoa, che gara sarà?«Per i giallorossi è una sfida insidiosa, è chiaro. Sia per il valore della squadra che affronta, sia per il fatto che i giallorossi sono un universo ancora in costruzione. E quando sei in questa fase, di errori si rischia di farne molti». Il Genoa era partito molto bene, poi si è arenato: due soli punti nelle ultime 4 partite. «I rossoblù sono una buonissima squadra, giocano bene e sono ben allenati. All'inizio, è chiaro, tutte le squadre possono incappare in qualche stop. Ma il Genoa ha un grande manico, Malesani, un tecnico importante, che insegna bene il calcio. E direi capitato anche nell'ambiente giusto». Tra Roma, Genoa e Milan, oggi chi sta meglio? «Il Milan mi sembra tornata ad essere la squadra che conoscevamo, anche se fa ancora un po' fatica. Ma è quella con la prospettiva migliore, da scudetto». Genoa e Roma invece fin dove possono arrivare? «Il Genoa ha un buon potenziale, si può giocare un posto in Europa League. Ha giocatori importanti come Merkel e Kucka e una difesa esperta. La Roma, invece, è tutta da scoprire, dipenderà da come arriverà ad aprile. L'obiettivo minimo è l'Europa League, il sogno direi la Champions». Le è piaciuta la partenza di Erik Lamela? «Si è calato benissimo nel contesto, anche se per un giudizio vero bisognerà aspettare un po' di partite. È sicuramente un giocatore di prospettiva, può diventare un vero crac. Ed è in un ambiente che sa trascinarti». Perché la Roma rischia spesso ancora così tanto? «Deve migliorare nella fase di aggressione, quando perde il possesso della palla. Gioca lunga, fa fatica a recuperare e prende i contropiede. Quando i meccanismi saranno migliori, gli errori si nasconderanno meglio». Gli esterni difensivi sono il punto debole dei giallorossi? «Non direi, a volte soffrono perché giocano molto alti. Spingere e poi difendere non è facile. José Angel a sinistra si adatta bene, a destra il migliore è Cassetti. Una spanna sopra tutti gli altri». Secondo lei a che punto è la Roma di Luis Enrique? «Non lo so, però spero ancora neanche al 50%».Roma-Milan come finirà? «Se i giallorossi vincono stasera a Genoa, diventa una sfida super, di quelle con l'atmosfera da scudetto. Quanti punti faranno i giallorossi in tre giorni? Io dico 4, ci spero».
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